Dente, la poetica sapiente del papà indie

PADOVA. Dente sta all’indie italiana “moderna” come Professor X sta agli X-Men.
Se oggi i vari Thegiornalisti, I Cani e Motta riempiono i club e fanno sold out nei loro piccoli tour, in parte lo devono certamente anche a Dente, che dieci anni è alfiere di quella musica indipendente fatta di amarezze sentimentali, sapienti giochi di parole e scene di vita quotidiane che diventano poesia e musica miste ad anticonformismo e un pizzico di cinismo.
Sul palco del Mame di via Sarpi, sabato sera, il cantautore di Fidenza non ha tradito le attese e ha riempito il locale, di persone e di entusiasmi.
Quarant’anni che sembrano venticinque, Dente ha raccolto nel club patavino fans di ogni età: c’è l’universitaria (molti gli Erasmus “che hanno sentito parlare di Dente da amici”), c’è la ragazza che balla alle canzoni d’amore e sospira quando il concerto si chiude con “Vieni a vivere”, c’è il malinconico solitario che abbozza qualche parola con “Buon appetito” o con “Coniugati passeggiare” e poi c’è quel pubblico di veri affezionati che si esaltano con “Baby Building”, “Beato me” e “La cena di addio”. E poi c’è lui, Dente, che ogni tanto pare Bennato, in certi frangenti De Andrè e persino Patty Pravo, Battisti e Battiato, ma che in realtà ha una poetica tutta sua, falsamente stanca e strascicante, condita da una sapienza clamorosa nel gestire palco e pubblico: si lascia andare a battute nonsense («sono felice di essere ritornato in questo posto in cui non ero mai stato»), sposa atteggiamenti alla Cochi e Renato o alla Elio e le Storie Tese («durante questo brano potete far di tutto: ballare, baciare, rubare la fidanzata a qualcuno, rubare il fidanzato a qualcuno e pensate, potete anche stare fermi»), decanta le lodi di un vinello che sorseggia tra una canzone e l’altra e spiega il perché del cambio di chitarra di tanto in tanto: «Non conosco differenza tra una chitarra e l’altra. Semplicemente ho portato quelle che si abbinano meglio alla mia maglietta. Perché so che qui ci sono degli esteti, e gli esteti vanno accontentati».
Dente e il suo nuovo album, “Canzoni per metà”, incapace in realtà di sfondare quanto i dischi precedenti (sperimentare comporta sempre rischi e in questo Dente va rispettato), ritorneranno in Veneto il 16 dicembre, al Pika di Verona, per la penultima tappa di un lunghissimo tour cominciato lo scorso 20 ottobre e che prevede quasi trenta date.
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