«Destro pagata 450 mila € per consulenze fittizie»

«L’attività di consulenza svolta da Giustina Destro per il gruppo Acqua Marcia? Ritengo che sia stata fittizia». Fittizia e lautamente pagata da quanto emerso, ieri, nel corso della lunga e puntuale testimonianza del tenente colonnello Marco Molle del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Padova. Due ore di dettagliata ricostruzione dell’inchiesta davanti al giudice Beatrice Bergamasco per l’ufficiale delle Fiamme Gialle, sollecitato dalle domande del pm Marina D’Arpa e martellato nel controinterrogatorio dal collegio della difesa, il penalista Giovanni Chiello e il collega romano Alessandro Diddi. Sul banco degli imputati due assenti eccellenti: Giustina Mistrello Destro, 71enne ex sindaco di Padova nonché ex parlamentare di Forza Italia (poi gruppo misto) fedelissima del deputato-a mia insaputa Claudio Scajola (quello dell’appartamento con vista sul Colosseo comprato, appunto, a sua insaputa) e l’imprenditore Francesco Caltagirone Bellavista, 76 anni, a capo del gruppo Acqua Marcia, entrambi accusati di concorso in finanziamento illecito ai partiti. Tra il 2006 e il 2010 “la signora della politica” avrebbe incassato 450 mila euro, regolarmente denunciati al Fisco, sborsati dall’imprenditore romano attraverso quattro contratti di consulenza a favore di due società del gruppo Acqua Marcia. Soldi pagati in sette tranche con bonifici accreditati in un conto corrente di Banca Antoneveneta intestato a Giustina Destro. Soldi che, secondo il pm D’Arpa, sono da considerare un finanziamento illecito alla parlamentare. Perché? Quei pagamenti sono giustificati da incarichi di consulenza affidati a Giustina Destro per svolgere una serie di studi di fattibilità in materia di business nel settore portuale. Di fatto, il lavoro di consulenza si è tradotto in due scarni report, ovvero due striminzite relazioni frutto di un “copia e incolla” di testi raccattati in rete. «Il primo report si compone di 9 pagine e si riferisce al contratto del 2009 pur essendo datato febbraio 2010» ha spiegato il tenente colonnello Molle, «Rispetto ai precedenti contratti, è il primo documento che conferma lo svolgimento di un’attività di consulenza». Insomma per gli altri due contratti (costati 220 mila euro) il consulente Destro non avrebbe prodotto alcun lavoro. Il successivo report di consulenza, appena una decina di pagine, è del febbraio 2011. «Riportando il testo sul motore di ricerca Google, è risultato sovrapponibile ad alcuni documenti trovati online» ha precisato l’ufficiale. La relazione riporta brani dal libro del 2010 (costo 38 euro) “Porti turistici, approccio multidisciplinare per una strategia progettuale integrata” di Paolo Viola ed Emanuele Colombo («Interi brani sono tratti dalla pubblicazione»); da un comunicato stampa del porto di Trieste del 2010 e dalla pubblicazione bimestrale numero 20 del 2010 dell’Autorità portuale di Venezia. «A fronte di quattro contratti con relativi obblighi in capo al consulente, sono stati prodotti da Giustina Destro solo quei due report...» ha ribadito il tenente colonnello Molla. Il primo contratto (semestrale, poi rinnovato fino a fine 2007) è pagato in due tranche di 100 mila e 40 mila euro; il secondo contratto del 2008 (pure semestrale, rinnovato fino a fine anno) è saldato con due bonifici da 40 mila euro ciascuno; il terzo contratto (annuale) è pagato con 80 mila euro; infine il quarto annuale del 2010 è liquidato in due tranche di 75 mila euro l’una. Il processo continua: di nuovo in aula il 18 febbraio.
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