Diciassettenne di Ponso muore nell’auto del fidanzato

Gaia Cogo ha perso la vita nel ribaltamento della Punto guidata da un giovane muratore Forse il conducente ha perso il controllo della vettura sterzando per evitare una buca
Di Nicola Cesaro
Villa Bartolomea (VR), 31.03.2013 Incidente mortale Gaia Cogo Nella foto: l'altra auto coinvolta ph. Nicola Pasotto\Zangirolami
Villa Bartolomea (VR), 31.03.2013 Incidente mortale Gaia Cogo Nella foto: l'altra auto coinvolta ph. Nicola Pasotto\Zangirolami

La Pasqua macchia di sangue, ancora una volta, la Bassa Padovana. A poche ore dall’incidente che ha spezzato la vita a Francesco Montesin, ventiseienne di Ospedaletto Euganeo, un altro incidente ha spezzato una giovane vita, quella di una ragazza. Si chiamava Gaia Cogo, aveva 17 anni e risiedeva a Ponso. Gaia è morta domenica pomeriggio lungo la Transpolesana, all’altezza dell’uscita di Villa Bartolomea, nel Veronese.

La giovane era in macchina con il fidanzato Amedeo Calzolari: fatale è stata l’uscita improvvisa di strada e il ribaltamento violento dell’auto. L’incidente è accaduto intorno alle 17, poco distante dall’isola ecologica di Villa Bartolomea, nei pressi della frazione di Spilimbecco. Il luogo è il chilometro 46+300 della Transpolesana, in direzione nord. La Cogo era al fianco del fidanzato Amedeo Calzolari, muratore di 21 anni, residente proprio a Villa Bartolomea. La coppia viaggiava su una Fiat Punto ed era diretta a casa del ragazzo, il quale molto probabilmente avrebbe accompagnato a casa Gaia nel giro di qualche ora. Le cause che hanno causato l’incidente sono ancora al vaglio degli agenti della polizia stradale di Legnago. Quel che è certo è che la Punto dei due ragazzi ha invaso improvvisamente la corsia opposta. Non è chiaro se Calzolari stesse effettuando un sorpasso o se, come raccontano alcuni testimoni, l’automobilista abbia cercato la parte sinistra della carreggiata per evitare una delle tante buche createsi sull'asfalto della superstrada. La Punto si è quindi immessa nella corsia di sorpasso. La manovra del ventunenne ha dato vita ad un tamponamento con una Mercedes Classe A condotta da V.P., una donna di 32 anni di Mantova. La Mercedes precedeva la Punto ed era già nella corsia di sorpasso. L’ipotesi del tamponamento è suffragata da più indizi ed è quella raccontata dallo stesso conducente della Punto. L’utilitaria di Amedeo e Sara è impazzita e come una scheggia è volata dalla parte opposta della strada, si è quindi schiantata contro un albero, si è ribaltata più volte ed è piombata in un fossato a ridosso della statale. La giovane è praticamente morta sul colpo. Sul posto, oltre agli agenti della stradale, sono arrivati anche i sanitari del 118 e i vigili del fuoco di Legnago. Da Verona è invece decollato l’elisoccorso di Verona Emergenza. Il corpo della giovane è stato estratto dalle lamiere dell’auto, ma purtroppo ogni tentativo di rianimazione è stato vano.

Diversa è stata invece la sorte del fidanzato, che ha rimediato solo qualche botta e qualche lesione. Tra le lacrime di disperazione e sotto evidente choc, Calzolari ha assistito ad ogni fase delle operazioni di soccorso della fidanzata, fino all’arrivo dei genitori che lo hanno accompagnato in ospedale a Legnago. In tarda serata l’automobilista è stato dimesso con qualche giorno di prognosi. Ora Fiat Punto e Mercedes sono sotto sequestro, mentre la salma di Gaia Cogo è custodia nella camera mortuaria dell’ospedale di Legnago. I familiari non hanno ancora potuto vedere il cadavere della figlia. Probabilmente la Procura di Verona aprirà un’inchiesta sull’episodio. È il secondo incidente, in soli due giorni, che investe una giovane vita della Bassa padovana: sabato notte era toccato a Francesco Montesin, 26 anni, finito fuori strada lungo la “Padana Inferiore” a Saletto, probabilmente per un colpo di sonno. Dal 2010 ad oggi salgono a tredici i morti sotto i trent’anni della Bassa, vittime di incidenti stradali.

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