Diciassettenne di Ponso muore nell’auto del fidanzato

La Pasqua macchia di sangue, ancora una volta, la Bassa Padovana. A poche ore dall’incidente che ha spezzato la vita a Francesco Montesin, ventiseienne di Ospedaletto Euganeo, un altro incidente ha spezzato una giovane vita, quella di una ragazza. Si chiamava Gaia Cogo, aveva 17 anni e risiedeva a Ponso. Gaia è morta domenica pomeriggio lungo la Transpolesana, all’altezza dell’uscita di Villa Bartolomea, nel Veronese.
La giovane era in macchina con il fidanzato Amedeo Calzolari: fatale è stata l’uscita improvvisa di strada e il ribaltamento violento dell’auto. L’incidente è accaduto intorno alle 17, poco distante dall’isola ecologica di Villa Bartolomea, nei pressi della frazione di Spilimbecco. Il luogo è il chilometro 46+300 della Transpolesana, in direzione nord. La Cogo era al fianco del fidanzato Amedeo Calzolari, muratore di 21 anni, residente proprio a Villa Bartolomea. La coppia viaggiava su una Fiat Punto ed era diretta a casa del ragazzo, il quale molto probabilmente avrebbe accompagnato a casa Gaia nel giro di qualche ora. Le cause che hanno causato l’incidente sono ancora al vaglio degli agenti della polizia stradale di Legnago. Quel che è certo è che la Punto dei due ragazzi ha invaso improvvisamente la corsia opposta. Non è chiaro se Calzolari stesse effettuando un sorpasso o se, come raccontano alcuni testimoni, l’automobilista abbia cercato la parte sinistra della carreggiata per evitare una delle tante buche createsi sull'asfalto della superstrada. La Punto si è quindi immessa nella corsia di sorpasso. La manovra del ventunenne ha dato vita ad un tamponamento con una Mercedes Classe A condotta da V.P., una donna di 32 anni di Mantova. La Mercedes precedeva la Punto ed era già nella corsia di sorpasso. L’ipotesi del tamponamento è suffragata da più indizi ed è quella raccontata dallo stesso conducente della Punto. L’utilitaria di Amedeo e Sara è impazzita e come una scheggia è volata dalla parte opposta della strada, si è quindi schiantata contro un albero, si è ribaltata più volte ed è piombata in un fossato a ridosso della statale. La giovane è praticamente morta sul colpo. Sul posto, oltre agli agenti della stradale, sono arrivati anche i sanitari del 118 e i vigili del fuoco di Legnago. Da Verona è invece decollato l’elisoccorso di Verona Emergenza. Il corpo della giovane è stato estratto dalle lamiere dell’auto, ma purtroppo ogni tentativo di rianimazione è stato vano.
Diversa è stata invece la sorte del fidanzato, che ha rimediato solo qualche botta e qualche lesione. Tra le lacrime di disperazione e sotto evidente choc, Calzolari ha assistito ad ogni fase delle operazioni di soccorso della fidanzata, fino all’arrivo dei genitori che lo hanno accompagnato in ospedale a Legnago. In tarda serata l’automobilista è stato dimesso con qualche giorno di prognosi. Ora Fiat Punto e Mercedes sono sotto sequestro, mentre la salma di Gaia Cogo è custodia nella camera mortuaria dell’ospedale di Legnago. I familiari non hanno ancora potuto vedere il cadavere della figlia. Probabilmente la Procura di Verona aprirà un’inchiesta sull’episodio. È il secondo incidente, in soli due giorni, che investe una giovane vita della Bassa padovana: sabato notte era toccato a Francesco Montesin, 26 anni, finito fuori strada lungo la “Padana Inferiore” a Saletto, probabilmente per un colpo di sonno. Dal 2010 ad oggi salgono a tredici i morti sotto i trent’anni della Bassa, vittime di incidenti stradali.
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