Diciottenni al debutto e reduci di guerra alla soglia del secolo Generazioni alle urne

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I diciottenni al debutto democratico e il sopravvissuto al lager nazista che alla soglia del secolo non rinuncia a dire la sua: Cittadella al voto con le misure Covid-19 mescola intrecci di particolare suggestione. Ieri pomeriggio si è presentato al seggio nella frazione di Santa Croce Bigolina il 97enne Enrico Vanzini: prigioniero dei tedeschi dopo l’8 settembre ’43, venne internato nel campo di concentramento di Dachau; costretto a lavorare alla camera a gas e ai forni crematori, riuscì miracolosamente a sopravvivere ed è stato testimone dell’orrore nazista, portando la sua tragica testimonianza in libri e video e nelle scuole. È l’ultimo italiano appartenente al Sonderkommando ancora vivente.
Da un protagonista del secolo scorso ai figli del XXI secolo: Francesco Favaretto, 19 anni di Borgo Treviso, non nasconde emozione e determinazione, spiegando di aver votato “no” al referendum «perché toglie democraticità allo Stato riducendo la rappresentanza». Più di qualche ragazzo arriva accompagnato dai genitori. Un giovane sicuramente impegnato e appassionato è Andrea Nalon, diciottenne di Borgo Bassano: «Vorrei iscrivermi a Medicina, gioco a calcio come terzino nella squadra di Cusinati e gestisco una trasmissione su Radio Cooperativa, “Onde energetiche”». Intimorito dal virus? «Basta seguire tutte le regole, e poi non mi spavento perché ci sono altri ambienti in cui il rischio di contagio è molto più elevato rispetto ai seggi». La prima volta nella cabina elettorale con la matita e le schede: «Avevo le idee molto chiare su cosa scegliere e ho votato senza dubbi, anche se l’emozione si è presentata comunque».
In forma smagliante nonostante le 80 primavere si è presentato al seggio anche Giuseppe Fogale, arrivato in sella alla sua bicicletta: «Il Covid-19 ci impone di fare le cose con intelligenza, di essere prudenti e seri; per il resto, per me votare è un dovere e io lo faccio con piacere». Mattiniero pure il voto di Alessandro Zanon, 73 anni, storico patròn dell’omonima società di prefabbricati all’ombra delle mura: «Bisogna fare attenzione al Coronavirus, ma la vita deve continuare, senza paure, con le massime precauzioni». Non gli piace l’astensione, per nulla: «Votare è un obbligo, e chi non lo fa non è sicuro di se stesso, non ha autostima». —
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