L’Università di Padova sospende i rapporti con le istituzioni israeliane per violazioni diritti umani

L’Università di Padova chiude ogni collaborazione con enti israeliani, bloccando nuovi accordi e rinnovi. La decisione, presa all’unanimità, condanna le violazioni del diritto internazionale e sostiene il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese

Alice Ferretti
Stop accordi università con Israele
Stop accordi università con Israele

L’Università di Padova chiude ogni rapporto con istituzioni ed enti israeliani. D’ora in avanti non verranno più intrapresi nuovi accordi istituzionali, né saranno rinnovati gli accordi in essere. Una decisione dura, che arriva dopo una serie di condanne dell’Ateneo riguardo al conflitto in corso nella Striscia di Gaza e alla violazione dei diritti umani.

A stabilire ciò, nero su bianco, una mozione approvata all’unanimità in Senato Accademico che si impegna a chiudere i rapporti con chi «contribuisce al perpetrarsi delle gravissime violazioni del diritto internazionale e al mantenimento dell’occupazione illegale del Territorio Palestinese». Inoltre l’Università ribadisce che «gli accordi istituzionali con Università israeliane già attivati e i progetti accademici che coinvolgono ricercatrici e ricercatori, hanno esclusiva valenza didattica e di ricerca».

«L’Università condanna tutte le ripetute violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani compiute dallo Stato di Israele, certificate dall’Onu, dalla Corte Penale Internazionale e dall’Unione Europea, e chiede fermamente l’accesso umanitario alla Striscia di Gaza in modo da porre quanto prima fine alle inaccettabili sofferenze della popolazione civile», si legge sulla mozione.

«L’Ateneo auspica il rafforzamento delle iniziative diplomatiche e politiche finalizzate a far cessare le violazioni di norme di diritto internazionale, che includono bombardamenti indiscriminati e blocco degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, e rivolge un appello a quanti hanno responsabilità politiche e di governo per garantire la piena attuazione di tutte le risoluzioni Omu relative ai rapporti fra Palestina e Israele: l’applicazione del diritto internazionale, non l’uso della forza, ritorni ad essere lo strumento di risoluzione delle controversie».

E infine l’Ateneo «conferma il proprio impegno a farsi promotore, in sede Crui, presso il Mur e in qualsiasi sede istituzionale nazionale e internazionale, di una posizione condivisa delle Università italiane a sostegno dell’autodeterminazione del popolo palestinese e del riconoscimento dello Stato Palestinese».

A chiedere di interrompere ogni rapporto con le università israeliane i rappresentanti degli studenti: «Siamo convinti che l’università non possa essere neutrale. Ricerca, didattica e cooperazione internazionale devono essere strumenti di emancipazione, non di complicità. Oggi più che mai l’Università di Padova ha l’opportunità e la responsabilità di confermare la propria vocazione etica e ruolo storico nella difesa della dignità umana». —

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova