Dimezzate le consulenze dell'Usl 16

Sono 47 gli incarichi professionali, per un costo totale di 826 mila euro
IL DIRETTORE. Fortunato Rao
IL DIRETTORE. Fortunato Rao
 Con due giorni d'anticipo sulla tabella di marcia del nuovo anno l'Usl 16 ha messo nero su bianco le consulenze 2011: 826 mila euro per 47 incarichi. Un elenco ridotto rispetto al 2010: Fortunato Rao, come tutti i direttori generali veneti, ha dovuto rispettare il diktat di palazzo Balbi.
 Diktat che vincola a tagliare del 50 per cento i costi delle consulenze per far fronte al periodo nero che sta vivendo la sanità regionale. Cinque le tabelle riportate nella delibera che dà il nullaosta ai contratti professionali. Ciascuna corrisponde ad un'area sanitaria specifica, all'interno della quale si muoveranno i consulenti dell'azienda sanitaria territoriale padovana: ventisei incarichi sono finalizzati a garantire i livelli essenziali di assistenza ed i servizi di supporto, tredici il funzionamento dei centri regionali, tre la realizzazione di progetti finanziati con fondi a specifica destinazione di provenienza pubblica e privata, sette la continuità dei rapporti convenzionali degli operatori dei presidi per detenuti tossicodipendenti. L'incarico più oneroso per l'Usl 16 è quello affidato ad Antonino Oro, medico ginecologo, che per dodici mesi di lavoro percepirà 40 mila euro per «attività assistenziali nell'ambito dell'ambulatorio di Ostetricia e Ginecologia» all'interno del presidio ospedaliero di Piove di Sacco, entrato nel territorio di competenza dell'Usl diretta da Fortunato Rao. La consulenza economicamente più esigua invece è quella affidata all'urologo Giovanni Betto: quattromila euro per valutare l'efficacia di nuove procedure e metodiche da impiegarsi nell'ambito dell'Urologia. Un incarico della durata di soli due mesi: dall'1 gennaio al 28 febbraio 2011. Ad Antonella Scattolin (medico) andranno 30 mila 360 euro per occuparsi di management sanitario, a Franco Borghesan e Antonino Pierri (entrambi medici) 30 mila euro ciascuno per garantire rispettivamente il funzionamento dell'ambulatorio di Allergologia del distretto 1 ed il coordinamento di attività di sala operatoria-anestesia. L'azienda sanitaria locale non ha affidato incarichi solo a medici, ma anche a psicologi, fisioterapisti, neuro psicomotricisti e laureati in Scienze dell'Educazione. Il motivo del ricorso a consulenze esterne è spiegato nella delibera che accompagna le tabelle: «lunghezza delle procedure concorsuali effettuate per far fronte al turn over, necessità di assicurare operatività ai centri regionali ed ai progetti finanziati». «Quest'anno il numero degli incarichi affidati è nettamente inferiore rispetto al 2010 - spiega Rao - in primo luogo perché abbiamo stabilizzato i precari. Ribadisco però che attraverso le consulenze esterne diamo un valore aggiunto al servizio assistenziale avvalendoci di competenze altamente specializzate». Fabiana Pesci

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