Discarica in giardino scatta lo sgombero «Sono i miei ricordi»

FORCELLINI. Deve sgomberare il suo giardino da tutto ciò che negli anni ha accumulato. A deciderlo l’ordinanza del sindaco contro il degrado e la mancanza di decoro. In via Forcellini 68 ter., proprio di fronte alla pista ciclabile, c’è un’abitazione che non si può non notare. Sì perché oltre il basso cancello di ferro c’è di tutto: bancali, tavoli di ferro, cassette di plastica, pezzi di legno e una serie infinita e varia di oggetti e materiali.
Una discarica per chi non conosce l’origine e la storia degli oggetti accatastati. Il proprietario di casa è Renzo Bettella, 64 anni, che vive insieme all’anziana madre. A Bettella il 14 agosto scorso è stata recapitata l’ordinanza del sindaco che lo invita a sgomberare il suo giardino privato da tutto quello che ha accumulato e di farlo entro 30 giorni. «Mi ha fatto tanta tristezza ricevere questa lettera del Comune che mi obbliga ad eliminare dalla mia proprietà le mie cose, i miei ricordi», spiega l’uomo. Nel frattempo il termine è scaduto da una settimana e tutto è rimasto come prima.
«Come faccio da solo in 30 giorni a liberare tutto? Ogni giorno spero che non vengano i vigili a darmi la multa». Bettella in risposta all’ordinanza ha pensato di presentare ricorso al Presidente della Repubblica. «Ho battuto a macchina due fogli in cui racconto la mia storia e chiedo di poter lasciare le mie cose dove sono. L’ho consegnata all’ufficio protocolli del Comune, indirizzata al sindaco. Ho tempo 120 giorni per spedirla anche al Presidente della Repubblica».
Renzo Bettella alza le barricate. Non ne vuole sapere di rinunciare alle sue memorie. Gli oggetti che da anni accatasta sono infatti quello che rimane della sua ditta, la “Speed Mode”.
Con più di 50 dipendenti Bettella realizzava fino alla fine degli anni ’90 abbigliamento da moto, aveva un grande laboratorio e tre punti vendita in via Ugo Foscolo, e un magazzino in via Tommaseo. Una serie di vicissitudini l’hanno però costretto a chiudere l’attività e oggi si trova così, circondato dai soli suoi ricordi. «In realtà non ho mai smesso di lavorare», dice l’uomo. «Mi occupo tuttora a tempo pieno delle manutenzioni, grandi e piccole, che richiedono la casa, il giardino e gli oggetti depositati. Ho anche un pezzo di terra con 17 alberi secolari che curo personalmente».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova