Da Milly Cavarzere e la sua Romea al dramma dei Badia Bazar: è fenomeno Discomesopotamia

Rodigino, talento indipendente, identità misteriosa, è l'autore della fortunata pagina Instagram (ora anche YouTube) che sta spopolando nei cellulari di mezzo Veneto

Nicola Cesaro

Milly Cavarzere è un po' l'Orietta Berti che il Polesine avrebbe sempre voluto. I Badia Bazar sono il gruppo che la Bassa ha sempre meritato. Le Mais Girls cantano la spensieratezza che le giovani del Piovese non hanno mai riversato in musica. E Adriano Ceregnano, in coppia con Iva Curicchi, rappresenta la più alta intesa canora che si sia mai sentita tra Solesino e Loreo. Tutto merito del fenomeno Discomesopotamia: chiamiamolo pure "produttore de noialtri".

Rodigino, talento indipendente, identità misteriosa, è l'autore della fortunata pagina Instagram (ora anche YouTube) che sta spopolando nei cellulari di mezzo Veneto. I suoi autori sono tutti prodotti dall'Intelligenza artificiale e raccontano in musica vizi, virtù, pregi e soprattutto tanti disagi dal Polesine alla Bassa padovana, con qualche allungo tipo a Spinea.

È il caso di "Cimici" delle Mais Girls, band tutta al femminile formata da "quattro ragazze dai Colli Euganei che cantano il disagio giovanile con un R&B energico ed elegante, sfumature di rap e qualche bella linea di basso". Al suon di "aprire il balconi" e "rottura di cogl...oni", la girl band canta infatti l'amara verità "Cimici, sono arrivate / Finita l'estate".

Si dice che il fortunato singolo sia nato "durante un aperitivo serale dalle parti di Baone quando Melanie Bosaro racconta di una brutta mattinata in casa a causa di una invasione di cimici. Il resto è storia". Altro disagio, altra hit, questa volta firmata dai Badia Bazar, al secolo Johnny Cicese e Christina Anguillera: "Un'ora da Rovigo a Monselice", dramma cantato delle ore di coda per colpa dei semafori di Stanghella e dei lavori sensi unici sotto la Rocca. E via di "Mi prendo un giorno di ferie / per fare andata e ritorno".

È già un cult. Il capolavoro, però, è quello di Milly Cavarzere: struggente, a tratti, il racconto della sua odissea intestinale in "Diarrea in Romea". L'artista, al boom di ascolti, non si stupisce del successo: «Quando una canzone riesce a raccontare sentimenti universali, emozioni che tutti hanno vissuto sulla propria pelle, inevitabilmente si tocca il cuore della gente». Discomesopotamia è passato da zero a quasi 7 mila followers in pochi giorni, ma neppure il produttore artificiale (che scrive i testi, però) si monta la testa. Romea permettendo.

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