Disperso in mare ricerche a tappeto con sub e aereo. Ma non c’è traccia

PADOVA. Ancora un giorno di ricerche senza trovare traccia di Federico Merlo, il ventunenne sparito a Pantelleria durante un’uscita in mare in kayak. Ieri, oltre all’elicottero e alle imbarcazioni della Capitaneria di Porto, sono stati impiegati anche i sommozzatori. «Ormai non abbiamo speranze di trovarlo vivo» dicono sconfortati gli amici più stretti. Ma la scomparsa del giovane, che abita a Padova con la madre, è ancora un mistero.

I dubbi. «Abbiamo controllato le liste dei passeggeri partiti con le navi per Trapani nei giorni 8, 9 e 10. L’esito è negativo. Intanto il padre del ragazzo è giunto a Pantelleria e assiste alle operazioni di ricerca», ha detto il Tenente di Vascello della Capitaneria di Porto di Pantelleria, Donato Sirignano. Federico Merlo da qualche giorno si trovava in vacanza nell’isola, fino a domenica pomeriggio, giorno della sua scomparsa, fino al momento in cui a Punta Nikà sono stati ritrovati la canoa e il giubbotto di salvataggio. «Per noi è rimasto vittima di un incidente in mare» ripetono gli amici. Ma gli investigatori sembrano considerare anche altre ipotesi.
Gli orari. Come tutti i gialli anche questo di Federico Merlo è scandito dagli orari. Alle 9.56 di domenica mattina su Facebook nomina la Nona elegia di Rilke, uno scritto in cui si parla anche di morte. Alle 15 si presenta nel negozio “La Vela” a Scauri per prendere a noleggio un kayak con relativo giubbotto di salvataggio. Lascia in deposito lo zaino e il telefonino. Alle 19.40 un turista nota la canoa rovesciata e, poco distante, il giubbotto di salvataggio. Avvisa la Capitaneria di Porto. Scattano le ricerche lì intorno, nell’insenatura dove le acque delle sorgenti calde di origine vulcanica si mescolano con quella del mare.
Le ipotesi. Il titolare del negozio ha raccontato di aver visto il giovane uscire in canoa indossando il giubbotto, quindi è stato certamente lui a toglierlo, anche perché difficilmente si può sfilare da solo. Gli amici lo descrivono come un ragazzo molto atletico, grande nuotatore. «Spesso quando veniva in vacanza a Pantelleria andava a nuotare al largo» dicono. Dunque una delle ipotesi è che l’abbia fatto anche domenica. Che si sia tolto il giubbotto per avere la bracciata libera e che, proprio in quel momento, qualcosa sia successo. C’era il mare mosso domenica. In serata si è abbattuto su Pantelleria un furioso temporale. C’è chi è pronto a scommettere che sia stato tradito da qualche onda, magari proprio per un eccesso di confidenza. Nel ventaglio delle ipotesi c’è anche quella del suicidio ma nulla nella sua vita poteva far pensare a una simile eventualità.
Le ricerche. «I sommozzatori dei vigili del fuoco, agganciati ad un gommone che li trainava, hanno scandagliato la distanza tra Scauri e Nikà per un totale di un miglio circa, immergendosi fino a 50 metri» racconta Francesca Marrucci di Pantellerianotizie.it. «Particolare attenzione è stata prestata alla profondità di 20 metri. Hanno anche scandagliato le grotte e per un attimo si pensava di aver intravisto qualcosa, ma proprio la poca luce creava effetti visivi illusori». Alle 18, essendo ormai le acque troppo scure per mancanza di luce, hanno smesso con le immersioni. L’aereo Forex è rimasto in volo fino alle 19.30, la sua perlustrazione ha coperto un’area di circa 160 chilometri quadrati. Le ricerche riprenderanno anche oggi.
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