Disperso nell’Atlantico, ricerche sospese

La barca del marinaio di Bovolenta e dell’amico ligure è sparita dai radar da 4 giorni. Appello dei familiari: «Cercate ancora»

BOVOLENTA. Ieri le autorità del soccorso marittimo portoghese hanno richiamato a terra la flotta, sette imbarcazioni e un elicottero, impegnata nella ricerca dei due velisti dispersi al largo delle Azzorre. Di Antonio Voinea, trent’anni, marinaio e cuoco di Bovolenta, e dello skipper spezzino Aldo Revello, 53 anni non si hanno notizie da mercoledì scorso. E ora il protocollo impone di sospendere le ricerche. Ma i familiari si oppongono con tutte le forze e chiedono al ministro dell’Interno italiano di fare pressioni sulle autorità portoghesi. Secondo Rosa Celino, la moglie di Revello, skipper e proprietario della “Bright” nella quale si era imbarcato anche Antonio, i due dispersi potrebbero essere a bordo di una zattera, probabilmente spinti al largo dalle correnti. «Ci sono i protocolli», afferma, «ma il meteo è buono, il mare è grande, ci vuole tempo. Sono due ragazzi in mare, sono diverse famiglie in ansia, sono figli, mogli, sorelle, genitori, amici che aspettano di vederli tornare a casa. Continuate a cercare, per favore. Sono certa che loro sono laggiù, da qualche parte». Lo stesso appello parte anche da Bovolenta: «Siamo in costante contatto con la Farnesina», racconta Alice Voinea, sorella di Antonio, «abbiamo aspettato notizie per tutto il giorno, incollati al telefono e al computer».

Il ritrovamento, l’altro ieri, di tre giubbotti salvagente e contenitori di carburante, insieme ad altri pezzi di imbarcazione, secondo i parenti non è risolutivo, perché non è detto che si tratti di materiale proveniente dall’imbarcazione dei due italiani. Due marinai preparati ad affrontare anche le situazioni più difficili, raccontano i loro cari, altrimenti non avrebbero mai intrapreso la traversata. Intanto a Bovolenta nell’abitazione della famiglia Voinea, ieri sono arrivati decine e decine di messaggi di solidarietà e di incoraggiamento. Tanti gli amici e i conoscenti, padovani e non, che invitano a sperare per il meglio e si uniscono ai genitori Daniela e Nello, insieme ai fratelli Alice e Andrea. Dopo gli studi, Antonio, diplomato cuoco all’alberghiero di Abano, si era trasferito da tre anni in Liguria, ma formalmente era ancora residente a Bovolenta. Ormai però la sua vita era altrove, prima nella costa spezzina, dove ha intrecciato una bella amicizia con Revello e la moglie. «Antonio è uno di famiglia da quasi tre anni», racconta ancora Rosa, «tanto che nostra figlia lo chiama zio. È un ragazzo straordinario».

L’anno scorso poi la decisione di trasferirsi a Fuerteventura e di aprire con la fidanzata Francesca un locale tutto suo, “La taberna de Jack”, dove il mare è protagonista, con un omaggio al pirata dei Caraibi Jack Sparrow. «È il mare che ci ha fatto incontrare e ci ha unito», dice Francesca, «e da gennaio stiamo vivendo una nuova vita qui a Fuerteventura, dove lo sto aspettando».

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