Don Marino è tornato dal Perù con due amici di San Lorenzo

Gianni Biasetto/ ALBIGNASEGO
Don Marino Ruggero alla fine della scorsa settimana è rientrato dal Perù, dove si era recato per un breve periodo di vacanza con un paio di amici della comunità di San Lorenzo Albignasego, la sua ex parrocchia sino allo scorso gennaio.
«Approfitto di un’occasione che mi è capitata per staccare la spina», aveva detto prima di partire, annullando il previsto viaggio in Palestina.
Il sacerdote, che aveva lasciato l’Italia prima che scattassero le restrizioni dovute al contenimento del coronavirus, non ha avuto particolari problemi per tornare nell’abitazione della sua famiglia, nel rione della Mandria a Padova, dove da gennaio vive con gli anziani genitori.
Sotto processo canonico dal 13 gennaio per «comportamenti non consoni allo stato clericale, inerenti agli impegni derivanti dall’obbligo del celibato per i preti», don Marino Ruggero al suo ritorno a Padova pensava di trovare qualche novità inerente alle accuse che dal tribunale ecclesiastico gli vengono rivolte.
Accuse, stando alla dichiarazione della Diocesi del 13 gennaio 2020 con cui informa dell’avvio del procedimento canonico, avvalorate da prove.
«Tutto tace mi risulta che da quando sono partito non si sia mosso nulla», afferma il prete che dice di essere a disposizione del vicario giudiziale non appena riterrà di sentirlo.
Una novità per la verità l’ex parroco di San Lorenzo Roncon, al ritorno dalle due settimane abbondanti passate in periferia di Lima, dove ha prestato servizio di volontariato in una casa di accoglienza per ragazzi in difficoltà, l’ha trovata.
La sua pagina facebook è stata clonata. La foto del profilo non è più la sua così com’è stata cancellata la maggior parte delle foto e degli amici. I suoi ex parrocchiani che dal giorno in cui ha lasciato la comunità, sembra in accordo con la Curia, danno interpretazioni diverse sulla natura di questo episodio.
I più vicini a don Marino ipotizzano che l’operazione sia stata orchestrata e messa in atto ad arte da alcuni di coloro che tra l’estate e l’autunno del 2019 si sono recati più volte in Curia a a Padova chiedere il suo allontanamento. Fornendo le prove di una relazione sentimentale con una parrocchiana.
Il diretto interessato ha sempre negato questo particolare e alla notizia che il tribunale diocesano, su mandato del vescovo monsignor Claudio Cipolla, ha avviato il procedimento canonico, è andato su tutte le furie arrivando a dire nel momento di rabbia che in via Dietro Duomo ci sarebbe qualcuno tra i vertici della Diocesi che lo vuole far fuori.––
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