Don Zuin vuole riaprire l’ufficio parrocchiale

È chiuso dal giorno dell’uscita di scena di don Roberto Cavazzana: «Lui sta soffrendo»
BELLUCO CHIESA CARBONARA DI ROVOLON
BELLUCO CHIESA CARBONARA DI ROVOLON

Don Claudio Zuin, parroco amministratore dell'unità pastorale di Rovolon, intende riaprire, almeno una volta alla settimana, l'ufficio parrocchiale di Carbonara, chiuso dal giorno dell'uscita di scena di don Roberto Cavazzana. Lo ha annunciato in vista dell'incontro di ieri sera con i presidenti dei tre consigli pastorali. Un incontro voluto da don Zuin nella canonica di Bastia per mettere ordine ad una situazione che è venuta a crearsi all'improvviso e che nessuno in paese se l'aspettava. Don Claudio è ora l'unico prete a reggere le tre parrocchie, visto che don Angelo, per ragioni di età, ha lasciato la canonica di Rovolon. «Le decisioni prese con i presidenti dei consigli pastorali sono ovviamente ad interim», puntualizza il sacerdote che è quotidianamente in contatto telefonico con don Roberto. «Il rientro anticipato dal Brasile del nostro padre vescovo ci permetterà di affrontare meglio in Curia, forse già domani, la situazione di Carbonara». Il prete di Bastia fa anche un accenno a don Roberto senza entrare nei particolari della vicenda degli incontri a luci rosse con l'ex parroco di San Lazzaro, anche perché ha avuto, dall’ufficio stampa della Diocesi, il divieto assoluto di comunicare eventuali notizie. «Don Roberto mi ha chiesto dei suoi parrocchiani e come è andata la celebrazione eucaristica di domenica mattina. Sta soffrendo, mi ha ribadito di dire di pregare a chi mi domanda di lui». Intanto le attività della parrocchia di Carbonara in qualche modo vanno avanti. I componenti dei gruppi parrocchiali continuano a riunirsi nell'ala del fabbricato a destra della chiesa. È invece ermeticamente chiusa ormai da una settimana, e sorvegliata dalle telecamere, l'abitazione del parroco che si trova sul lato opposto. I bene informati del paese che tengono sott'occhio la situazione dicono che la gran parte degli effetti personali del sacerdote sono ancora all'interno dell'alloggio. Sarebbero stati invece svuotati il frigorifero e la dispensa per evitare che i generi alimentari deperiscano. «Don Roberto raramente pranzava a casa, molto spesso veniva invitato dai parrocchiani».

Gianni Biasetto

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova