Dopo l'odissea, finanzia un posto da ricercatore

La riconoscenza dell'industriale Tabacchi curato in cardiologia
L’industriale Giuliano Tabacchi
L’industriale Giuliano Tabacchi
«Un furbone dell'Università di Milano» gli aveva persino diagnosticato una forma di epilessia. Giuliano Tabacchi, 74 anni, ex numero uno di Safilo, ha peregrinato oltre un anno prima che scoprissero che ciò che lo affliggeva, in realtà, era una malattia del pericardio, la sottile membrana che riveste il muscolo cardiaco. In segno di riconoscenza al medico che lo ha curato e «perchè nessuno debba mai più patire i disagi che ho sofferto», Tabacchi ha deciso di finanziare un posto da ricercatore a tempo indeterminato da attivare nella Clinica cardiologica dell'Università. Ha staccato un assegno da centinaia di migliaia di euro per dare l'opportunità a un giovane medico di specializzarsi nella diagnosi e nella cura delle malattie del pericardio. È la prima volta nella plurisecolare storia del Bo che un benefattore, a titolo personale, offre una somma tanto cospicua. «Ho vissuto un anno difficile - ha raccontato ieri al Bo Giuliano Tabacchi, al fianco del direttore della clinica Cardiologica Sabino Iliceto, del direttore amministrativo Giuseppe Barbieri e del prorettore vicario Francesco Gnesotto - contrassegnato da visite e ricoveri urgenti in diverse strutture. Oggi sono un esperto di tutte le trafile e le problematiche di chi soffre e non sa il perché. Mi hanno curato anche per l'epilessia. La diagnosi l'ha formulata un furbone dell'università di Milano». La svolta ad Abano: «Durante una seduta di massaggi, l'operatrice mi ha consigliato di farmi vedere dal dottore dell'albergo. Quest'ultimo mi ha suggerito una visita accurata nella Clinica cardiologica di Padova. Sono finito, per mia fortuna, nella mani del professor Iliceto che ha capito subito il mio problema. Oggi sono guarito e sono felice di essere qui. In segno di ringraziamento io e mia moglie Bianca, che ha sofferto più di me, abbiamo deciso di finanziare una ricerca finalizzata alla diagnosi e alla cura delle malattie del pericardio. Abbiamo avuto il piacere di fare qualcosa, sperando che nessuno abbia a subire il nostro calvario e augurandoci che il nostro dono possa avere un effetto di trascinamento. I finanziamenti di privati potrebbero risolvere tanti problemi nel nostro Paese». Martina Perazzolo Marra, classe 1977, ha vinto il bando di concorso per ricercatore messo a disposizione dalla famiglia Tabacchi. «La possibilità di creare un posto di ricercatore, specifico per la diagnosi e cura delle patologie del pericardio - ha affermato Iliceto - sarà un acceleratore nella diagnosi e nella cura di queste malattie». Gnesotto ha espresso riconoscenza a nome del Bo: «Ringraziamo per il dono consistente, tanto più gradito dal momento che la ricerca negli atenei sta vivendo un periodo difficile, con la certezza che questo contributo sarà un importante stimolo affinché altri benefattori seguano questa strada». (fa.p.)

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