Dopo oltre trent’anni chiude la discarica

Giornata storica a Campodarsego. Ora iniziano la bonifica della parte vecchia e la riqualificazione dell’intera area
BELLUCO DISCARiCA ETRA CAMPODARSEGO
BELLUCO DISCARiCA ETRA CAMPODARSEGO

CAMPODARSEGO. Giornata storica oggi per Campodarsego: chiude la discarica di Reschigliano. «L’impegno è mantenuto, l’ultimo conferimento di rifiuti è avvenuto martedì 10 luglio, da oggi il sito di via Pontifuri resta aperto come punto di stoccaggio del secco non riciclabile da inviare al termovalorizzatore di Padova», dichiara il presidente del Bacino Padova Uno Claudio Marcato. Con la definitiva chiusura iniziano anche la bonifica della parte vecchia e la riqualificazione dell’intera area. Per queste operazioni sono disponibili circa quattro milioni e mezzo di euro dei cinque concessi dalla Regione una decina d’anni fa reperendoli dal fondo per il disinquinamento della laguna. 580 mila euro, infatti, vennero spesi nel 2004 dalla giunta precedente per operazioni di ribaulatura e per uno studio di messa in sicurezza affidato a un luminare dell’Università di Padova, sistema scartato dalla Regione perché costosissimo. Altri 550 mila euro sono stati accantonati dal Comune, proprietario della discarica, negli anni dell’utilizzo grazie a una quota versata dai 28 Comuni dell’Alta che fruivano del servizio di conferimento dei rifiuti.

La storia della discarica comincia più di 30 anni fa. Nel 1977 il Comune presenta al medico sanitario la richiesta di autorizzazione a conferire i rifiuti nelle cave di argilla di via Pontifuri, di proprietà della ditta Rossato Fortunato di Pianiga. L’anno successivo comincia il conferimento da parte di alcuni Comuni del Camposampierese di tutti i tipi di rifiuti, affidato in gestione alla Rossato. Nel 1988 avviene una regolamentazione effettiva della raccolta dei rifiuti, vari progetti e autorizzazioni vengono rilasciati alla Rossato. Negli anni ’90 il conferimento si estende a tutte le 28 municipalità dell’Alta, cosa che comporta un primo ampliamento. Sorgono tre Comitati di cittadini che si oppongono e iniziano una battaglia che durerà anni e che li vedrà soccombenti. Nel 1994 nasce il Bacino Padova Uno che avvia la raccolta differenziata, l’umido viene conferito altrove. Nel 1997 Comune e Rossato stipulano una convenzione che prevede un ulteriore ampliamento in favore della Rossato e la cessione del sito al Comune. Nel 2000 la competenza sulle discariche passa alla Provincia. Nel 2009 la gestione della discarica passa al Padova Uno, il quale vara un nuovo ingresso dalla 308 liberando dal passaggio dei camion Reschigliano e Sant’Andrea. Soddisfatto il sindaco Mirko Patron: «Smentite le calunnie sul fatto che non avrei mai fatto chiudere la discarica».

Giusy Andreoli

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:rifiuti

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova