Dopo trent’anni è conclusa la bonifica dell’area ex Zambelli

Dopo oltre trent’anni di incuria e abbandono, oltre che di emergenza ambientale e sanitaria, l’area dell’ex stabilimento Zambelli è stata bonificata. Nei giorni scorsi sono usciti dai cancelli gli ultimi camion carichi di copertoni. In questi mesi ne sono stati smaltiti un’enormità, 2.500 tonnellate. Montagne di pneumatici accatastati dai tempi del fallimento e stipati dentro e fuori dal capannone, in un’area di 20 mila metri quadri divenuta una mega discarica abusiva. Una bomba ecologica, ritenuta responsabile anche della proliferazione della zanzara tigre, che fra le centinaia di migliaia di copertoni ha trovato l’habitat ideale. Ora lo stabilimento è finalmente vuoto, così come l’ampio piazzale. Rimossi anche tutti gli altri rifiuti pericolosi come solventi, vernici industriali, batterie al piombo, materiale di demolizione e oli esausti. Smaltita una cinquantina di grandi sacchi con frammenti di lastre in amianto e bonificati 12.500 metri quadrati di tetto, trattato per evitare la dispersione delle fibre cancerogene. L’operazione si è conclusa in questi giorni e ha messo fine ad un lungo contenzioso che ha contrapposto il Comune ai proprietari dell’area, con tanto di ricorsi al giudice di pace e al Tar. Un anno fa l’ex stabilimento era finito nel mirino della Guardia di Finanza di Venezia che aveva eseguito un dettagliato sopralluogo aereo. Ingenti i costi affrontati dal proprietario, la Costruzioni Rp. Sicuramente il conto è dell’ordine di centinaia di migliaia di euro. «Finalmente mettiamo la parola fine a una storia che si trascinava da troppo tempo» afferma il sindaco Nicola De Paoli ,«dopo le multe e le numerose ingiunzioni la proprietà ha accettato di collaborare e ha bonificato tutta l’area. Ora possiamo ragionare sul futuro della zona a destinazione produttiva o commerciale, nella quale però non potrà insediarsi un’altra azienda che si occupa di lavorazione di pneumatici o attività collegate. Siamo disponibili ad affrontare insieme ai proprietari le possibilità di riconversione di una superficie importante. Potrebbe ospitare anche un centro sportivo o un’attività commerciale».
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