Doppia inchiesta sulla causa del rogo che ha distrutto il mobilificio Mantoan

Le fiamme hanno devastato la porzione che era stata salvata a settembre: indagano vigili del fuoco del Niat e carabinieri
Casale di Scodosia (PD), 30 dicembre 2018 Altre foto da altre angolazioni dell'incendio mobilificio Mantoan in via Caodalbero a Casale di Scodosia ph. Zangirolami Nella foto:
Casale di Scodosia (PD), 30 dicembre 2018 Altre foto da altre angolazioni dell'incendio mobilificio Mantoan in via Caodalbero a Casale di Scodosia ph. Zangirolami Nella foto:



C’è voluta tutta la notte per spegnere il rogo che, dalle 20 di sabato sera, ha devastato il mobilificio dei fratelli Anselmo ed Alessandro Mantoan, in via Caodalbero 860 a Casale di Scodosia. Lo stabile era già stato colpito da un altrettanto poderoso incendio appena tre mesi fa: le fiamme di sabato sera hanno distrutto quanto rimaneva dell’azienda.

IL ROGO DI SABATO

Le fiamme sono scoppiate intorno alle 20 nella porzione di immobile che era stata “risparmiata” dal rogo dello scorso 18 settembre. L’incendio ha interessato la quasi totalità della struttura adibita alla produzione. In via Caodalbero sono arrivati ben 18 vigili del fuoco – da Este, Legnago e Padova – con due autopompe serbatoio, due autobotti e un’autoscala. I soccorsi hanno lavorato tutta la notte per estinguere l’incendio e pure ieri mattina alcuni uomini sono dovuti rimanere per spegnere completamente tutti i focolai. Fino al tardo pomeriggio di ieri hanno invece operato gli uomini del Niat, il Nucleo investigativo antincendio territoriale dei vigili del fuoco. A loro spetterà il compito di capire le cause dell’incendio, su cui al momento nessuna autorità si è espressa. Restano ovviamente aperte tutte le strade, a maggior ragione vista la presenza di un precedente e visto il breve arco temporale tra i due episodi. L’accidentalità di questo secondo rogo è messa in seria discussione. Sul luogo dell’incendio sono intervenuti anche i carabinieri della Compagnia di Este e i tecnici dell’Arpav, che hanno campionato l’aria per monitorare l’eventuale emissione di inquinanti. Anche tre mesi fa era intervenuta Arpav, che tuttavia aveva scongiurato livelli pericolosi di inquinamento nonostante il forte odore acre di quelle ore.

UN SECONDO INCENDIO

L’incendio di sabato sera si è rivelato ancora più grave di quello avvenuto lo scorso 18 settembre. Quel rogo si era scatenato praticamente alla stessa ora e aveva mandato in cenere l’intero magazzino e con esso anche gran parte dei mobili stipati all’interno. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine aveva comunque salvato metà capannone e soprattutto l’intera area dedicata agli uffici. Solo un mese fa era avvenuto il dissequestro della porzione di capannone danneggiata dalle fiamme di settembre. In questi mesi i Mantoan avevano trasferito magazzino e linee di lavorazione nella parte risparmiata dall’incendio di settembre. Il fuoco di sabato ha quindi mandato in cenere anche un importante quantitativo di legno, compresi alcuni semilavorati. La stima dei danni non è ancora stata quantificata, ma sarà sicuramente a cinque zeri e rischia inevitabilmente di compromettere l’attività dell’azienda. —



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