Due padovani in manette per estorsione e rapina: «Paga, siamo Casalesi»

GALZIGNANO TERME (Padova). Un fulmine a ciel sereno la notizia che due imprenditori di Galzignano Terme siano finiti in manette nell’ambito di un’indagine della camorra infiltrata in Veneto. In paese nessuno ovviamente sapeva e nemmeno sospettava un coinvolgimento così diretto dei due «nell’operazione più importante mai avvenuta contro la criminalità organizzata di stampo mafioso a Nordest che faceva riferimento ai Casalesi».
I due coinvolti sono Giorgio Minelle, 60 anni, residente in via Madonetta 32, una vita passata a vendere mattonelle e arredi e Vittorio Orietti, 69 anni, pure lui residente a Galzignano in via Regazzoni 36, impresario edile.
Estorsione e rapina
La prima contestazione che ha spalancato loro le porte del carcere è estorsione e rapina. In concorso, anche come istigatori e mandanti si sono qualificati come appartenenti al clan Casalese, operante ad Eraclea, paventando possibili ritorsioni gravissime, da parte loro o di altri sodali, costringendo l’imprenditore D.C. a dare 100 mila euro a Orietti.
Il tutto come corrispettivo di inesistenti obblighi sorti in relazione ad un contratto di sub appalto tra i due. Il giudice parla di «Reiterate minacce, accompagnate da espliciti riferimenti alle gravi conseguenze che sarebbero derivate dal sodalizio mafioso che supportava le pretese dell’Orietti. Nella riscossione del denaro sono state coinvolte altre persone, poi remunerate da Orietti. Fatti commessi in provincia di Venezia dopo il 5 agosto 2015.
General pavimenti
A Minelle viene poi contestata, assieme ad altre 6 persone la bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale della General Pavimenti srl, in insolvenza dal 2009 ed avente attualmente sede a Casal di Principe (Caserta) che ha per oggetto la costruzione e manutenzione di immobili. Minelle è stato proprietario di fatto e gestore unico della società fino al 20 gennaio 2010 e successivamente socio fino all’ottobre dello stesso anno.
Boutique piastrella
Minelle ha familiarità con i fallimenti e gli viene contestata la bancarotta della Boutique Nuova della piastrella dichiarata fallita il 19 dicembre 2012 dal tribunale di Padova. Una azienda che aveva sede a Due Carrare in via Mezzavia 132 (proprio dove adesso c’è la Soluzione Mipa, un negozio di piastrelle, ceramiche e arredi che sarebbe sempre riconducibile alla famiglia Minelle) di proprietà di Minelle che l’ha gestita da solo fino al 2009. Dopo sono entrate in gioco altre persone.
Alla fine si contarono passività per 700 mila euro solo nei confronti dell’erario. A Minelle viene contestato, assieme ad altre due persone, di aver effettuato il trasferimento, nell’imminenza del fallimento del compendio aziendale ad altre società (M&M srl e Soluzione Mipa srl) intestate a suo figlio.
A Giorgio Minelle sono contestate anche diverse operazioni, sempre al fine di accaparrarsi denaro a sfavore della società decotta. Distraeva con un altra persona un mezzo meccanico acquistato in leasing, attraverso un finanziamento di 70 mila euro, ma anche un macchinario chiamato turbosol.
Minelle pure vittima
C’è poi l’azione di Luciano Donadio di Eraclea che concorreva nel dissesto dell’azienda, prima attraverso l’erogazione al Minelle di prestiti usurai, nella fase iniziale di illiquidità e poi aggravando il dissesto fino alla totale insolvenza a seguito delle continue distrazioni di denaro operate dal Minelle fino al dicembre 2012 per corrispondere al sodalizio gli interessi usurari e per la ricapitalizzazione del prestito.
Fallita pure nel 2002
Non riguarda questa inchiesta è bene sottolinearlo, ma lo stabile di via Mezzavia 132 a Due Carrare non deve portare bene agli imprenditori. Si tratta di un complesso edilizio che si raggiunge dopo aver lasciato la strada Battaglia e percorso una stradina di 100 metri (dove appunto ora c’è la Soluzione Mipa). Nell’ottobre del 2002 fallì la Boutique della Piastrella srl legalmente rappresentata da Maurizio Minelle, pure lui nato a Galzignano, 55 anni. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova