Due positivi nel centro di accoglienza di San Pietro in Gu: isolamento e tamponi per 32

I casi si sono registrati al Cas nell’Hotel Pacifico di via Marconi gestito dalla Disco Verde srl con la cooperativa ConTe 
MORSEGO-FOTOPIRAN-PROFUGHI SAN PIETRO IN GU'
MORSEGO-FOTOPIRAN-PROFUGHI SAN PIETRO IN GU'

SAN PIETRO IN GU. Due persone positive al Covid-19 nel centro di accoglienza di San Pietro in Gu operativo dal 2016, si attende il tampone di altri trenta richiedenti asilo. La situazione è monitorata e sotto controllo: la cooperativa ha provveduto a transennare l’area ex Cà Bianca sistemando il nastro bianco e rosso. L’area è off limits, non può entrare nessuno.

Nei giorni scorsi il sindaco Paolo Polati aveva diffuso un comunicato cercando di allertare la popolazione sulla necessità di attenersi alle misure di sicurezza, spiegando che alcune persone in paese erano risultate positive. Martedì mattina è emerso che i due casi si trovano nella struttura Cas Hotel Pacifico di via Marconi, a due passi dalla Postumia.

«C’era allarme in paese» spiega Polati, «quindi ci siamo messi in contattato con un consulente della Disco Verde Srl che assieme alla Cooperativa ConTe gestisce il Cas. Il consulente ci ha confermato la presenza di due ospiti positivi». Ovviamente è scattato il protocollo di sicurezza: «Tutti gli ospiti erano rimasti all’interno della struttura dalla mattina in isolamento» rassicura il primo cittadino, che nella mattinata di martedì si è subito messo in contatto con il direttore generale dell’Usl 6 Euganea Domenico Scibetta. «Abbiamo parlato con il Dipartimento Igiene e Prevenzione e con la dottoressa Ivana Simoncello, in un’ora è partita la “macchina” per fare i tamponi».

Nella struttura, attualmente, ci sono 32 ospiti; altri 6 sono occupati con un’attività all’esterno. I tamponi hanno riguardato le persone arrivate dall’Africa – Zambia, Mali, Nigeria – e anche gli operatori. Polati tiene a sottolineare il “gioco di squadra” e la collaborazione di tutte le autorità competenti: «Ho contattato subito il comandante Angelo Guadagnino dei carabinieri di Carmignano di Brenta e la Prefettura di Padova nella persona del vice Prefetto Raffaele Ricciardi per confrontarci su quanto stava avvenendo».

Una mattinata di contatti e nel primo pomeriggio è arrivata la conferma che l’approfondimento medico stava per partire: «Alle 14 di martedì la dottoressa dell’Usl Lorella Miconi mi ha comunicato che stava per effettuare i tamponi alle persone che erano presenti nella struttura». Ora si tratta solo di avere pazienza: «Oggi contiamo di conoscere l’esito dei test».

Il Municipio non ha competenza sull’albergo, tutta la partita è gestita dalla Prefettura. «I cittadini però, se vengono a conoscenza di situazioni che allarmano, bussano alla porta del sindaco» osserva Polati, «per questo è stata fondamentale la collaborazione di tutte le istituzioni coinvolte. Solo in questo modo riusciamo a definire una strategia condivisa per soluzioni efficaci. L’emergenza dei due nuovi casi spinge l’Amministrazione a lanciare un appello al rispetto delle regole: «Il virus c’è» ribadisce Polati, «teniamo la mascherina, vanno tutelate soprattutto le persone più fragili». —
 

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