Duecento alla manifestazione neofascista. Raffica di denunce per la destra padovana

PADOVA
L’ultradestra padovana scende in piazza contro il Governo delle chiusure anti-Covid e trae nuova linfa dall’odio sociale che monta tra gli esercenti. Il movimento ingloba tutti i gruppi neofascisti ma ridisegna il proprio perimetro. Ci sono Forza Nuova, Casa Pound, La Rete (i secessionisti di Forza Nuova) e Juventude Padova ma su tutti comanda Educazione Padovana, gruppo nato dalla curva del Calcio Padova, che vede come unico leader indiscusso Gianluca Locicero.

Erano più di duecento ieri intorno allo striscione “Padova risorgi” con i caratteri runici. La Digos ha annotato i nomi degli organizzatori, che saranno tutti denunciati per manifestazione non autorizzata e interruzione di pubblico servizio. Il tram è rimasto fermo oltre un’ora e mezza.
Sono arrivati alla spicciolata, a piccoli gruppi, tra piazza Antenore e riviera dei ponti Romani. Tra loro anche volti noti, come quello dell’ex parlamentare del Pdl Filippo Ascierto o del pugile Cristian Sanavia. Ma il gruppo più numeroso e organizzato è quello di Educazione Padovana, con Locicero in testa a tutti.

Striscioni, cori, inno italiano e poi megafono aperto per le storie di ordinaria crisi da lockdown. C’è la dj radiofonica Lady Helen che lancia invettive contro il premier Conte, c’è il tatuatore di riviera dei Ponti Romani che grida la sua resistenza, il titolare di un pub che ammette di essere rovinato, la maestra di danza che manda tutti a quel paese.
C’è persino l’uomo della Porsche gialla in perenne divieto di sosta. Più si fanno duri gli insulti, più scrosciano gli applausi. Non sono “no mask”, non si reputano negazionisti. Per tutti loro il virus esiste ma va trattato alla stregua di una influenza. Quindi no alle chiusure, no ai divieti, sì al lavoro, sempre e comunque. E i numeri dei contagi e delle terapie intensive? «Balle dei giornalisti servi».
La postura non è mai casuale, specie nei movimenti di estrema destra. Non è un caso che Forza Nuova, con il suo segretario regionale Luca Leardini, sia in posizione defilata rispetto all’asse centrale della manifestazione. Casa Pound pure.

Al centro c’è lui, Locicero, con i suoi di Educazione Padovana. Orfani delle curve chiuse per motivi di contenimento del contagio, riportano in piazza rituali e schemi da stadio per dare forza all’azione di protesta. Ancora cori, inno d’Italia, braccia alzate al cielo, fumogeni. È Gianluca Locicero, atleta di Mma (mixed martial arts) e titolare del negozio Intercity Firm di via Dante, che decide chi parla al megafono.
Intorno a lui si è coalizzato un folto gruppo di giovani, tutti fedelissimi della curva biancoscudata e con il cuore nero. Il loro punto d’incontro è proprio il bar nato nel negozio d’abbigliamento di via Dante, non a caso chiamato Green Street, come il locale in cui si ritrovavano i tifosi del West Ham.
Tuttavia, ora anche il locale di Locicero dovrà chiudere alle 18. E non è un caso che il tam-tam con la convocazione della manifestazione, due giorni fa, sia partita proprio dai ragazzi di Educazione Padovana.
Saranno loro, adesso, a rispondere dei reati che la Digos gli contesta. —
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