Dylan Dog, ecco il film (tra le polemiche)

Brandon Routh (sotto) interpreta Dylan Dog nel film in uscita oggi
VENEZIA.
Fans sul piede di guerra. Dopo le polemiche contro il prequel di «Amici miei», anche gli appassionati di Dylan Dog, il fumetto cult creato da Tiziano Sclavi ed edito da Sergio Bonelli, aspettano l'uscita del film ispirato al famoso indagatore dell'incubo con il fucile spianato. I bonelliani incalliti, insomma, non nutrono grandi speranze su «Dylan Dog: il film», marchiato dal peccato originale di voler portare al cinema un personaggio che doveva restare sulla carta, profanando così la sacralità del secondo comic book più venduto in Italia dopo Topolino. Un prodotto made in Italy di grande successo che non poteva non ammaliare gli americani, convinti dalle potenzialità horror-fantasy del fumetto a farne una pellicola destinata all'esercito di adolescenti che sbavano per le storie di zombie, vampiri e lupi mannari. E, infatti, di americanata si tratta, nonostante il soggetto firmato Tiziano Sclavi. Difficile, del resto, adattare per il grande schermo una materia così intrisa di humor e filosofia che da 25 anni appassiona milioni di lettori; al cinema meglio puntare sull'effetto comico e un pò trash per catturare i palati meno raffinati d'oltreoceano. I quali, probabilmente, sorvoleranno sulle differenze cruciali del film rispetto al fumetto. Innanzitutto, l'ambientazione. Niente Londra: l'investigatore in giacca, jeans, camicia rossa e clarks chiare è in pensione e vive a New Orleans. Persino il protagonista, muscoloso Brandon Routh (l'ultimo Superman) ha una fisionomia completamente diversa da quella di Rupert Everett, cui Dylan Dog è ispirato. La storia è inedita: Dylan Dog, convinto da una bella donna a indossare nuovamente i panni dell'investigatore, si troverà invischiato nella lotta tra vampiri e licantropi. Tante, troppe eresie per l'esigentissimo popolo fumettaro diviso tra la curiosità e l'orgoglio di non cadere in una tentazione che saprebbe di tradimento. Marco Contino
Padova: Porto Astra; Cinecity (Limena); Cineplex (Due Carrare) Treviso: Corso; Cinecity (Silea) Venezia: Palazzo e Uci Cinemas (Mestre); Uci Cinemas (Marcon)
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