È boom di fallimenti uno al giorno nel 2013 Edilizia la più colpita

Da gennaio è stata dichiarata la cessazione di 98 aziende Centinaia di dipendenti hanno già perso il posto di lavoro
Di Carlo Bellotto
PD 07 dicembre 2005 G.M...Tribunale..(BORDIN) tribunele di Padova -Bordin
PD 07 dicembre 2005 G.M...Tribunale..(BORDIN) tribunele di Padova -Bordin

La crisi non è passata, anzi. In città e provincia sta fallendo, da inizio anno, una impresa al giorno. Un dramma continuo, centinaia di lavoratori che perdono il posto. Dal primo gennaio sono fallite 98 ditte: 19 a gennaio, 24 a febbraio, 31 a marzo e 24 in aprile, fino a ieri. Almeno metà di queste erano attive nel settore dell’edilizia e in quello immobiliare (soprattutto per agenzie legate ad imprese di costruzione).

Lunedì quattro fallimenti. Ieri non ci sono state sentenze di fallimento, lunedì è invece toccato a quattro aziende: Veneto Edilizia srl di Padova, B-Four srl di Cittadella, commercio all’ingrosso e al dettaglio di abbigliamento, Cicli Galetti snc di Zen Ivo e & di Fontaniva, produzione di cicli e motocicli, Telesat Italia, srl di Vigonza, reti di telecomunicazione e reti globali.

Una strage da gennaio. Tra le aziende che hanno chiuso i battenti da inizio anno ce ne sono di importanti: Smania spa di Vigonza, progettazione interni e strutture d’arredamento, Rubin group srl di Cittadella, ingrosso carni, Termal bus snc di Abano Terme, autotrasporto di persone e merci, Cremonese Nicoletta di Urbana, laboratorio maglieria, Santinato Costruzioni srl di Ospedaletto Euganeo, Vivai associati Center Garden di Saonara, Padova Rettifiche di Padova, Cdm di Este, macchine per movimento terra. Tutti i settori sono coinvolti.

Dal 2008 dati poco confortanti. Alla base del calcolo del «Rapporto sui fallimenti in provincia di Padova e del Veneto» elaborato dalla Camera di Commercio, si registrano 1.022 casi di imprese costrette a cessare l'attività fino al 2012 (143 nel 2008, 197 nel 2009, 249 nel 2010, 252 nel 2011 e 181 nel 2012). Considerato che un terzo delle imprese italiane fallisce a causa dei ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione, secondo i dati forniti dal Direttorato generale Imprese e Industria della Commissione europea, mantenendo la proporzione, si arriva a stimare che più di 300 aziende del territorio padovano si siano dovute arrendere proprio a causa dei debiti dello Stato verso i fornitori.

Per molte realtà si è tentato, e si tenta ogni giorno, in tribunale di evitare i fallimenti (una procedura concorsuale liquidatoria, che coinvolge l’imprenditore commerciale con l’intero patrimonio e i suoi creditori). Si prova con il concordato preventivo, quando l’imprenditore ricerca un accordo con i suoi creditori per non essere dichiarato fallito o comunque per cercare di superare la crisi in cui versa l’impresa: spesso però non si arriva a nulla. In entrambe le procedure c’è lo stato d’insolvenza, nel concordato però si devono pagare i creditori privilegiati e parte di quelli chirografari: tutti i creditori votano, quindi il giudice decide se ammetterlo o meno.

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