È boom di negozi etnici all'Arcella: apre un nuovo ristorante cinese

Una buona parte della gente del quartiere però li vede di buon occhio: hanno la funzione di calmierare i prezzi
TREVISO 30/09/2003 NEGOZI CINESI IN VIA ORIANI negozi cinesi in v.oriani
TREVISO 30/09/2003 NEGOZI CINESI IN VIA ORIANI negozi cinesi in v.oriani

ARCELLA. Un altro ristorante, gestito da cinesi, a cento metri dall'ingresso del santuario di Sant'Antonino. Il nuovo locale pubblico si chiama Sushi Arcella. In pratica il nuovo ristorante, con le lanterne rosse davanti, è stato aperto all'interno dei locali, dove sino a due mesi c'era una pizzeria gestita da due giovani imprenditori e, prima ancora, un ristorante, con cucina tradizionale veneta, organizzato, però, a mò di circolo privato, dove, per potersi sedere a tavola, c'era bisogno di iscriversi ad un'associazione a carattere culturale. Il nuovo Sushi Arcella è stato aperto a solo trecento metri da Suhi Mode, un altro ristorante orientale, dove, per lo più, alla sera, vanno a cenare quelli che si recano al vicino cinema Astra.

Anche sul cavalcavia Borgomagno, a pochissimi metri dal degradato e degradante ex hotel Abritto, è in apertura un' altra attività commerciale gestita da asiatici. È un negozio alimentare dove immigrati ed italiani possono andare ad acquistare generi alimentari provenienti da Cina, India, Bangladesh, Malesia, Indonesia, Thailandia e Filippine. Con queste due ultime aperture gli esercizi ed i negozi nelle mani degli stranieri crescono a ritmo esponenziale. Le vie in cui ce sono di più sono Tiziano Aspetti, in particolare nel tratto che va dall'incrocio con il cavalcavia Borgomagno a Viale Arcella, via Guido Reni, dove, in questo caso, non mancano i kebab, che restano aperti sino a tarda sera, in via Buonarroti e nella frazione Pontevigodarzere. Anche in via Jacopo Avanzo, appena dietro la stazione, i negozi etnici sono numerosi già da diversi anni.

Tra i più popolari ricordiamo il Bar Borgomagno, gestito dalla signora Maria, detta Mary, una donna, che ha portato la figlia, Jenny, alla laurea lavorando sempre sette giorni su sette, dalle 6.30 alle 21.30; il banco di frutta e verdura ex Bertaggia, oggi gestito dal bengalese Mohammed Helal, mussulmano praticante, con negozio che, negli ultimi due anni, non ha mai chiuso un solo giorno ed è aperto anche a Natale, a Pasqua ed al Primo Maggio.

Naturalmente i negozi ed i locali etnici sono visti con occhi diversi dalla gente del posto. Alcuni dicono che sono già troppi e, spesso, creerebbero sporcizia e sarebbero diventati calamite naturali anche per i balordi.

La maggioranza dei residenti, però, non li giudica per niente male e, anzi, li considera come delle attività commerciali normalissime, che, in fondo, sono in grado di soddisfare nuove mode alimentari e hanno la funzione di calmierare i prezzi praticati, in genere, negli altri locali.

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