E' geloso, spacca la testa al cognato con una mazza da baseball

CITTADELLA. La moglie se ne va di casa con le figlie più piccole e lui massacra di botte il cognato, accusandolo pure di essere protagonista di una relazione incestuosa. Tragedia sfiorata in via Bressani a Tezze sul Brenta nella notte tra martedì e mercoledì; in carcere è finito Loris Ruffato, quarantaseienne originario di Camposampiero e residente a Cittadella, che ha quasi fracassato il cranio a Graziano Stocco, 45 anni, fratello della moglie.
Secondo le ricostruzioni delle forze dell'ordine pare che Ruffato, persona ben nota agli investigatori e padre di quattro figli, avesse premeditato da tempo l'omicidio del cognato spinto, in ultima battuta, dall'addio della moglie che da un paio di giorni se ne era andata da casa portando con sé le due figlie più piccole. Sembra che Ruffato fosse talmente ossessionato da Stocco da arrivare ad accusare la moglie di coltivare una relazione incestuosa con il fratello. E con una telefonata avesse pure messo in allarme la donna prima di andare a picchiarlo fino a ridurlo quasi in fin di vita: «Prepara la tomba di tuo fratello» le aveva detto.
In via Bressani è quindi corso il figlio ventiduenne dell'aggressore, ma non è chiaro se sia intervenuto a frenare la furia del padre, che con ogni probabilità era alterato dall'alcol. Con una mazza da baseball Ruffato ha picchiato il cognato, che ha iniziato a gridare; i vicini si sono allarmati. Andando via, il cittadellese - che ha lavorato come giardiniere per il Comune e avrebbe dovuto riprendere il servizio il mese prossimo - ha preso il cellulare alla vittima, per impedirgli di chiamare i soccorsi: per questo è accusato di rapina, oltre che di tentato omicidio.
Le indicazioni dei residenti hanno permesso alla polizia di arrestare nel giro di 24 ore nella sua abitazione Ruffato, che è stato trattenuto nel carcere San Pio X di Vicenza. Ora, dopo il vaglio del gip, che non ha convalidato il fermo, l'uomo si trova agli arresti domiciliari: secondo il giudice, non sussiste pericolo di fuga.
Al vaglio delle forze dell'ordine c'è anche la posizione del figlio: gli inquirenti devono chiarire perché non abbia soccorso subito lo zio, che si trova attualmente all'ospedale San Bortolo di Vicenza in prognosi riservata con una serie di ferite in fronte, nella parte laterale della testa e sulle braccia, per le quali ha già subito alcuni interventi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova