«È la prima quintana che vinco»

MONSELICE. E pensare che i medici gli avevano ordinato di stare in panchina. Matteo Giannelli, il ventiquattrenne di Faenza che ha regalato la vittoria a San Bortolo, durante le prove di sabato sera se l’era vista brutta, per un calcio ricevuto da un cavallo di San Cosma. Tanto da passare la serata al pronto soccorso di Monselice, fino all’una. Ma la sua determinazione ha avuto la meglio su tutto. «Sapevo che la cavalla era perfetta, volevo correre a tutti i costi» racconta emozionato al termine della gara. «Il merito è tutto suo, di Ribes, la mia purosangue inglese: è stata eccezionale, super, nove anni e non sentirli». Il giovane fantino è visibilmente raggiante: «È la prima corsa che vinco, l’emozione non riesco nemmeno a descriverla. Non sono nuovo alla Giostra della Rocca, avevo già corso altri due anni a Monselice per San Bortolo, si vede che questa era la volta buona. La vittoria la dedico a tutti i miei ragazzi che mi hanno seguito in ogni passo».
Sprizza felicità anche Matteo, Zambon, il capocontrada: «Non ci credo, è il mio primo anno da capocontrada e subito vinciamo. È stato ancora meglio del 2009, perché era inaspettata, Matteo non doveva nemmeno correre. Ringrazio anche Michinelli, è stato solo sfortunato».
Immensa la gioia dei verde rosa: i contradaioli si sono riversati in pista e poi hanno portato in trionfo il vincitore: San Bortolo, ancora grazie a un faentino, spezza un digiuno che durava dal 2009. E un grosso sospiro di sollievo l’ha tirato, a fine giornata, anche il presidente della Giostra, Angelo Capuzzo. : «Avevamo lavorato troppo, non potevamo rischiare di perdere tutto» si sfoga, «per fortuna è andato tutto al meglio». La scommessa di confermare la Quintana, nonostante il diluvio di sabato, si è rivelata vincente. Certo, le condizioni non erano idilliache, specie per il pubblico che ha dovuto fare i conti con il fango e le pozzanghere prima di poter raggiungere le tribune. Ma nonostante questo gli spettatori sono stati numerosi, riuscendo a riempire le tribune. E soprattutto, la pista ha tenuto, grazie ai lavori effettuati all’ultimo per drenare al meglio la sabbia. (f.se.)
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova