È morta a 23 anni Marta che sognava un mondo migliore

La ragazza di Polverara non ha superato la malattia. La mamma: «Una combattente». Oggi l’addio

POLVERARA. «Voglio rendere il mondo un posto migliore»: fino all’ultimo ha inseguito con determinazione questo proposito, cercando di dare il suo contributo, nonostante la malattia che l’aveva aggredita. Marta Benvegnù aveva coraggio da vendere: per tre lunghi anni ha affrontato a testa alta ogni genere di cure e interventi, senza mai rinunciare ai suoi sogni. Si è spenta mercoledì pomeriggio, ad appena 23 anni, circondata dai suoi cari.

Era una ragazza brillante e solare, innamorata della vita, che si è trovata ad affrontare, insieme a tutta la sua famiglia, una prova lunga e dolorosa. Lascia la mamma Lorella e il papà Fabiano con il fratello minore, i nonni e tutti i familiari, oltre ai tanti amici che le sono stati accanto. La notizia della sua scomparsa ha fatto in fretta il giro del paese e della vicina Legnaro, dove vivono numerosi parenti. I funerali saranno celebrati oggi alle 15. 30 nella chiesa parrocchiale di Polverara. In tanti vorranno stingersi ai genitori e ai familiari, non mancheranno i coetanei e i numerosi amici di Marta, oltre ai colleghi di lavoro dei genitori.

«Ha sempre creduto in sé stessa» ricorda la mamma, «e ha sempre affrontato a testa alta tutte le prove che si è trovata davanti. Mi ripeteva spesso “ho tante cose da fare, devo riuscire nella difficile missione di vivere”, e questa determinazione, questo amore per la vita, non l’ha mai abbandonata. Era una ragazza dolce, semplice, tenera e compassionevole. Ma era anche una combattente nata e non si è mai arresa. Una una notte, trascorsa insonne per il dolore, mi ha chiesto così, senza tanti giri di parole: “Come facciamo a rendere il mondo un posto migliore? Cosa possiamo fare?”. E nel suo piccolo ci ha sempre provato, con la forza di volontà che le apparteneva e che la rendeva così speciale».

Diplomata all’istituto d’arte “Selvatico” di Padova nel 2014 aveva scelto di riversare le sue attitudini artistiche nel mondo della moda, iscrivendosi a un corso di “Fashion e Design” in un istituto milanese. «Era un’artista d’indole» continua la madre «ma anche molto attenta all’ambiente, aveva un animo ecologista e nel suo quotidiano cercava di tenere fede ai suoi principi. Aveva molti amici e molti interessi, le piaceva viaggiare e scoprire nuovi mondi, con l’entusiasmo dei vent’anni. Ma proprio quando stava costruendo il suo futuro si è trovata di fronte la sfida più dura. In questo percorso ha potuto sempre contare sulla vicinanza e l’affetto di alcuni amici veri, come Vanessa, Veronica e Daniele che voglio ringraziare per essere rimasti accanto a Marta fino all’ultimo».

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