È morto “Ceo Pajaro” ristoratore sul Brenta e uomo di cultura

CARMIGNANO. Ha chiuso gli occhi per sempre un uomo che ha creato un luogo mitico, entrato nell’immaginario di intere generazioni, meta di poeti e artisti – da Ermanno Olmi ad Andrea Zanzotto, passando per Bino Rebellato – e soprattutto di tanta gente comune che gli era affezionata. . Si è spento domenica, all’età di 92 anni, Alfeo Zancan. Per tutti era Ceo Pajaro, anima dell’osteria in riva al Brenta, al confine tra Carmignano e Fontaniva. Un’osteria che aveva una sua magia: il panino con la sopressa e i peperoni, la birra in bottiglia, il parco per le partite tra scapoli e ammogliati. A chi gli chiedeva «qual è il segreto dei panini che si mangiano qua dentro?», il fondatore di quel microcosmo rispondeva serafico: «Nessun segreto, solo l’amore che ci si mette nel farli. L’aria del Brenta, poi, fa il resto».
Un mito costruito nel tempo e diventato anche spunto di arte e letteratura: qui prese avvio Radio Riviera Brenta, in uno dei garage dietro la locanda c’erano gli studi. A metà degli anni 80 Gino Isoli intuì la forza dei racconti di Ceo e dei suoi clienti; prese forma allora l’idea dei libri che avrebbero raccolto le storielle dell’oste, tutte rigorosamente in dialetto. E tra i lettori c’era pure Bino Rebellato, che – come ha ricordato il figlio Nano – era «molto affezionato a papà e alla sua osteria tanto che, se gli capitava di avere ospite qualche collega artista, il primo posto dove li accompagnava era qua da noi. I più noti sono stati il poeta Zanzotto e il regista Olmi».
Appassionato di musica, questa icona popolare – alla quale erano legatissimi anche i giovani, che adoravano le parole autentiche con cui condiva salame e Moretti – in gioventù suonava ai matrimoni, era un virtuoso della fisarmonica. La musica ha accompagnato tante sere d’estate anche in osteria, la gente partiva da Carmignano portandosi la sedia ed ascoltava Ceo e i suoi compari.
Suscitò grande commozione la chiusura del locale, a inizio settembre del 2016: si avvertiva la fine di un’epoca fatta di amicizie genuine, l’idea semplice di felicità regalata dal pane fresco e dal Brenta. Lascia moglie, figli, nuore e nipote; il rosario sarà stasera alle 20 in duomo a Fontaniva, il funerale mercoledì alle 10.
Silvia Bergamin
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