È morto Toby, il nonno dei rinoceronti l’autopsia fatta dall’Università di Padova

Era ospite del Natura Viva di Bussolengo e aveva 54 anni: era il più anziano al mondo tra quelli ospiti di un parco 
Nicola Cesaro

la storia



Toby era il “nonno” del Natura Viva e sotto la sua coda faceva giocare persino i piccoli ippopotami del parco veronese. Il suo cuore ha purtroppo deciso di non reggere l’ennesimo inverno e qualche giorno fa ha smesso di battere: si è spento così il più anziano esemplare al mondo di rinoceronte ospitato in un parco zoologico. Toby aveva 54 anni ed era sotto osservazione speciale dagli studiosi di tutto il mondo: anche per questo, alla sua morte, l’Università di Padova è stata incaricata di svolgere un’autopsia sul corpo dell’animale. Che continuerà a dare il proprio contributo alla scienza: lo farà con una seconda vita al Museo, il Museo delle Scienze di Trento.

Il vecchio rinoceronte bianco del Parco Natura Viva di Bussolengo, nel Veronese, a pochi chilometri dal lago di Garda, si è spento a metà della settimana scorsa alla vigilia del suo cinquantaquattresimo inverno. Purtroppo la fine del “nonno” era attesa: Toby è stato accompagnato nell’ultimo viaggio da tutti quelli che sono potuti accorrere nella serata del 6 ottobre: i suoi keeper, il curatore generale, i medici veterinari, gli etologi e Cesare Avesani Zaborra, amministratore delegato del Parco. Racconta lo stesso Zaborra: «Sapevamo che sarebbe accaduto prima o poi, ma salutare l’ultima ora del “gigante buono”, che ha costruito con noi la storia dell’ultimo mezzo secolo, resta profondamente triste». Un rinoceronte bianco selvaggio vive poco meno di quarant’anni, ma in cattività può sperare in almeno altri dieci anni di vita. Toby è andato ancora più in là.

A sentire la mancanza di Toby però non saranno solo gli uomini che hanno condiviso con lui tutta la vita: ci saranno anche i nyala (le antilopi sudafricane) e i quattordici ippopotami nati e cresciuti alla sua ombra, che condividevano con lui l’unico reparto d’Europa in cui queste specie coesistevano. Da nonno acquisito, Toby ha sempre concesso loro di giocare con la sua coda e con il suo corno. Sono stati proprio questi compagni, raccontano dal Natura Viva, a supportarlo in un momento difficilissimo della sua vita che lo ha portato nel 2012, già anziano, a dover affrontare la morte di Sugar, sua fedele compagna di vita.

L’apporto di Toby alla salvaguardia della biodiversità non terminerà con la morte: dopo l’autopsia, già svolta dall’Università di Padova, vivrà la sua seconda vita al Museo delle Scienze di Trento perché possa continuare a dare un volto e una forma alle migliaia di rinoceronti che vengono massacrati ogni anno. Solo negli ultimi dieci anni, infatti, sono stati 9.885 gli esemplari uccisi per prelevarne il corno e immetterlo sul mercato nero internazionale. L’Università di Padova è realtà attiva anche su questo fronte: attraverso il progetto “BioRescue”, assieme ad altri atenei, l’università patavina ha generato nei mesi scorsi tre embrioni di rinoceronte bianco del Nord, portando il totale del progetto a dodici: un passo importante verso il futuro del rinoceronte bianco del Nord. —



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