«Ecco il nuovo Tennis Club Tra scuola e grandi eventi com'era negli anni '60»

IMPRENDITORE. Sandro Martina, è presidente della «Sweden & Martina» di Due Carrare
PADOVA.
La caotica via Sorio è l'arteria principale dalla quale si accede a via Libia. Una laterale strettina, di quelle che due auto fanno fatica a passarci. E' quella che prima ti porta davanti al maneggio, e poi a un certo punto fa una curva a gomito. Ecco, da lì parte via Bainsizza. Una strada sterrata, che quando piove poi lo vedi che devi portare l'auto a lavare. Una via che fin dall'inizio ti prende per mano e ti accompagna in un'altra dimensione. Più naturale, più pacifica. Lontana duecento metri e qualche anno luce dal caos. Basta addentrarsi un po' per trovare anche un pezzo di storia padovana: il Tennis Club. E la sua nuova sede. Un gioiellino, per un club.
Giusto, presidente Martina?
Certo, basta guardarsi attorno. Oltre alla club house moderna e accogliente, abbiamo 10 campi scoperti illuminati, ossia tre in più rispetto alla vecchia sede di via Goito: alcuni di questi in futuro saranno coperti tramite sistemi mobili. Poi ci sono altri quattro campi da gioco ricavati sotto alla struttura fissa. Non manca la piscina, e tutt'attorno 31 mila metri quadri di parco a cui se ne aggiungono 15 mila di verde pubblico. Per l'anno prossimo ipotizziamo di realizzare un campo di calcetto, mentre nei progetti a breve termine c'è la palestra. Intanto, quando non giochiamo, socializziamo nella sala per bridge, burraco e giochi vari, nel salotto o nel bar-ristorante.
Una bella struttura, di questi tempi...
E infatti i costi erano il grosso problema che ci frenava nella costruzione della nuova sede. Ci pensavamo da anni, finché abbiamo trovato un imprenditore che, in cambio dell'area di via Goito ha realizzato questa struttura, il cui costo si aggira sui quattro milioni di euro. In programma abbiamo un mutuo di circa 500 mila euro e l'aumento di capitale sociale per altrettanto denaro. Ci tengo a sottolineare che è n'iniziativa totalmente privata, senza interventi pubblici.
Essere presidente di una struttura del genere, per quanto bella sia, è sicuramente impegnativo.
In generale, ritengo che una presidenza possa avere due obiettivi: o l'ordinaria amministrazione, o un intervento per una necessità forte. Ho ritenuto di rimettermi in gioco per la seconda volta, per raggiungere questo secondo obiettivo. Del resto, ho rifiutato la presidenza del Golf Club che è grasso, ricco e non ha particolari necessità, per dedicarmi invece al progetto del Tennis Club.
Significa che qui ci sono bisogni particolari?
Era fortemente necessario intervenire perché la precedente situazione aveva buchi e manchevolezze che andavano sistemati. La situazione di via Goito era vecchia e senza grandi sbocchi a causa di un ambiente ristretto, a pochi soci, a una mentalità ingessata per impossibilità di avere prospettive. Con la nuova sede, invece, c'è nuovo entusiasmo e ci sono nuovi obiettivi.
Quali, per esempio?
Sportivi, anzitutto: vogliamo far fiorire la scuola tennis e portarla ai vertici in Italia, e per questo abbiamo un team di maestri fra i più qualificati e riconosciuti dalla Federazione. Intendiamo creare momenti agonistici che portino qui giocatori di grande prestigio, com'era negli anni '60, organizzando eventi sportivi di respiro nazionale e internazionale».
Quali i progetti non sportivi?
Aspiriamo ad inserirci nel tessuto padovano in modo che la città abbia un nuovo punto d'incontro e di riferimento per la socialità. Questo vuole essere un luogo in cui la gente sta insieme e condivide. Per questo ci rivolgiamo sia alle famiglie, sia alle singole persone, con dei prezzi estremamente competitivi.
Per esempio?
Un nucleo familiare composto da due genitori e un figlio con meno di 26 anni verserà una quota annuale di 950 euro; ai nuovi soci sono richiesti 700 euro, che scendono a 350 se si vuole usufruire di tutti i servizi eccetto il tennis. Costa meno di andare in palestra, con l'aggiunta che qui c'è molto di più. E non dimentichiamo il ristorante, che è aperto a tutti, mezzogiorno e sera e in cui si mangia davvero bene.
Una struttura così grande ha bisogno di una chiara organizzazione e di validi supporti: che assetto vi siete dati?
C'è uno staff composto da responsabili di settore (una novità rispetto al passato), a cui si aggiunge la buona volontà di molti soci che si sono messi spontaneamente a disposizione per far crescere il loro club. Lo interpretiamo come un segnale di apprezzamento delle scelte.
Quanto agli sponsor?
Attualmente sono una quindicina, molto interessati al futuro e ad evidenziare, attraverso la collaborazione col Tennis Club, la loro vicinanza alla città. Ne cito uno su tutti, la banca Antonveneta, che col suo direttore generale Giuseppe Menzi ha manifestato grande sensibilità verso il nostro circolo.
Parliamo di iscritti: quali i numeri attuali e gli obiettivi?
Attualmente ci sono 180-200 iscritti. Ci auguriamo di riuscire a raddoppiarne il numero nel corso del 2011.
Bisogna fare i conti anche con la crisi economica che ha colpito molti...
E' vero, ma facciamo due conti. Abbiamo già parlato dei servizi, ora consideriamo la stagione estiva: frequentare uno stabilimento balneare costa, in proporzione, di più. Per il prossimo anno vorremmo attivare anche i centri estivi. In altre parole, associarsi diventa un investimento ludico per tutto l'anno.
Vi bastano le quote?
Ce le facciamo bastare. Facciamo i conti bene, e comunque c'è stato un aumento del capitale sull'srl.
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