Ecco la “scuola senza libri” nello zaino c’è solo il tablet

Successo della sperimentazione dell’insegnamento digitale in tre istituti Oggi all’auditorium del Severi il punto dell’iniziativa con docenti, alunni e genitori
Padova 02 gennaio 2005 G.M...Via Pettinati:esterno scuola superiore Severi..(CARRAI) Via Pettinati:esterno scuola superiore Severi (CARRAI)
Padova 02 gennaio 2005 G.M...Via Pettinati:esterno scuola superiore Severi..(CARRAI) Via Pettinati:esterno scuola superiore Severi (CARRAI)

Consensi, sia tra gli studenti sia tra i docenti e gli stessi genitori, per la la cosiddetta “ scuola senza libri”. Ossia il nuovo modello istruttivo-didattico, in cui messi da parte libri, quaderni e penne, si fa scuola esclusivamente con il tablet. Oggi pomeriggio, dalle 14.45 alle 18, nell’auditorium dell’ Iti Francesco Severi, in via Pettinati 46, a Mortise, si terrà un incontro in cui i docenti, i genitori e i ragazzi dei tre istituti cittadini, dove è partita la sperimentazione di questo nuovo modello d’insegnamento, cioè del Calvi, del Nievo e dello stesso Severi, faranno il punto di come è andata la scuola digitale durante l’anno scolastico, che si concluderà il 10 giugno. Saranno presenti i presidi di tutte le tre scuole coinvolte nel progetto: Cinzia Bettelle, Maria Grazia Rubini e Nadia Vidale. Presenti anche i ragazzi ed i professori della classe digitalizzata dell’istituto Giorgione, di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso. Gli studenti con l’Ipad nello zainetto sono in netta crescita perchè, sia al Severi sia al Calvi, è stato deciso che, nel prossimo anno scolastico, aumenteranno le “classi informatiche” . Al Severi le classi senza libri saranno cinque, mentre all’Itc Calvi tre. I genitori e gli studenti sono soddisfatti del nuovo metodo d’insegnamento.

Innanzitutto si risparmia un buon 20% rispetto ai libri ( l’acquisto del tablet è a carico delle famiglie). Poi, perchè è stato già accertato che i ragazzi studiano di più con il tablet e sono più motivati. «Siamo davanti alla didattica del futuro» spiega Nadia Vidale. «Con questa nuova tecnologia si nota più impegno sia da parte dei ragazzi che degli stessi docenti. In pratica il libro viene costruito giorno dopo giorno e così si ottiene una didattica attiva, in cui non c’è più il vecchio rapporto tra docenti e discenti».

Anche la preside del Calvi è entusiasta della scuola con il tablet. «Con un unico Ipad a testa, che, tra l’altro agli studenti viene a costare di meno rispetto ai prezzi di mercato perchè ci siamo messi in rete con il Severi e con il Nievo anche a livello commerciale, si ottiene una cosiddetta classe rovesciata». osserva Cinzia Bettelle. «Solo che l’anno scorso, per il triennio in corso alla sezione B, il Ministero ci concesse 10.000 euro, con i quali acquistammo anche gli Ipad per gli insegnanti. Dal prossimo anno scolastico, invece, questo tipo di finanziamento non ci sarà più e, quindi, il tutto sarà a carico del bilancio dell’istituto». Tra i docenti del Calvi c’è anche l’ex consigliere comunale Nereo Tiso. «Anch’io faccio parte del team della III B». sottolinea il professore. «Ho già constatato che, da settembre ad oggi, i ragazzi sono venuti a scuola con più entusiasmo del passato senz’altro a causa dell’introduzione del tablet».

Felice Paduano

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