Ecco lo spirito del Vintage / FOTO 1 - 2
Abiti, occhiali, bigiotteria: affollato amarcord del passato. Ultimo giorno di festival al San Gaetano: ecco gli eventi

I VINCITORI Ecco i premiati dell’iniziativa del mattino: al primo posto «L’urlo» inviato da willysaysbau. Al secondo posto Ennio Masiero con «Picnic» del 1951. La terza foto ha vinto il miglior concept
PADOVA. Per apprezzare il vintage bisogna essersi innamorati da piccoli di un gioiello, di un vestito, di una canzone, di una maglietta rossa con su scritto «Voi gente perbene che pace cercate» e approfittare della reincarnazione della moda (perché il futuro è già passato) per scovare attraverso il profumo del ricordo la cosa da catturare. Oppure occorre essere giovani, con la gioia della scoperta che tutto rinnova e pulisce con una doccia di serenità.
Le tre giornate padovane del Vintage Festival 2011 al Centro Culturale San Gaetano presentano oggi, dalle 10, un evento fiammeggiante: l'Urban breakfast dance contest. E' un cartello di sfida lanciato tra le migliori scuole hip hop del Veneto a colpi di freestyle, new style e krumping. A far sigillo alla tre giorni di mostra-mercato il secret party al Caffè Pedrocchi con Andy dei Bluvertigo insieme ai Versus. La girandola di eventi che si sprigiona dall'appuntamento ce la ricorda un forsennato rap ai limiti dell'agora, torrida malgrado il condizionamento per via dell'affollamento e della volta vetro-metallica. Allestimento labirintico, coloratissimo, far vintage è come trovare una bottiglia di vino spagnolo in una cantina di fiaschi di clinton, la parola d'ordine è selezionare la raccolta per immersione nei mercatini del mondo, i cataloghi d'ispirazione sono archivi del passato: Annabella, Alba, Donna.
Di occhiali, una marea: alla Elton Jones, da vampira, a specchio, da mantide religiosa. I gioielli di una bigiotteria americana di pregio partono dagli anni '40 con le firme illustri di Trifari e Monet, iridescenze, squisito design. I prezzi? Non per tutte le tasche, occorre saper scegliere: una borsa di Hermes viene 3.800 euro, ma ne trovi di griffate a 380 e sono bellissime. Poi abitucci colorati, sottovesti, gonne cortissime glamour e sottanoni da femminista, ma anche giacconi, stivali a mezza gamba, berretti, cappelli a cloche, baschi con fiori finti, una pelliccetta di ocelot con collo di visone.
La loggia al primo piano ospita «Japanese Beauty», moda giapponese dell'Archivio di Angelo di Lugo di Romagna: Miyake, Yamamoto. Del primo un costume con cappuccio che, indossato, ti fa sembrare uno dei dissennatori che popolavano di incubi i sogni di Harry Potter. Il Vintage è per i giovani e per chi ama il rinnovamento.
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