«Economia, una scommessa vinta». Ecco i numeri in 30 anni di dipartimento

Il rettore: «Era una grande sfida per la concorrenza presente, ora il 19% degli studenti sono stranieri»
TOME’-AGENZIA BIANCHI-PADOVA -CONVEGNO 30 ANNI DIPARTIMENTO ECONOMIA
TOME’-AGENZIA BIANCHI-PADOVA -CONVEGNO 30 ANNI DIPARTIMENTO ECONOMIA

PADOVA. Gianluca Segato è il fondatore e dg di Uniwhere, startup nata a Padova ed oggi Berlinese; Chiara Gallana è project manager per il sociale; Michela Carlana è assistant professor all’università di Harvard, e lo racconta in collegamento via skype con l’orto Botanico di Padova, dove ieri l’ateneo ha celebrato i primi trent’anni del dipartimento di Scienze economiche ed aziendali Marco Fanno. Un compleanno importante e ricco di soddisfazioni, che l’ateneo ha voluto festeggiare dando spazio non solo ai successi in termini di didattica e di ricerca, ma anche alle persone che hanno contribuito ad ogni titolo a costruirli: i docenti, gli studenti, i laureati ed anche il personale amministrativo.



«Questo è un giorno di festa» ha ribadito in apertura il rettore Rosario Rizzuto «un giorno di legittima soddisfazione e celebrazione. Economia è l’ultima nata delle nostre facoltà e come spesso succede gli ultimogeniti sono vivaci, scalpitano per raggiungere chi è nato prima. E voi l’avete fatto con risultati straordinari. Un discorso di sole lodi non va bene» scherza il rettore «e ho provato a cercare qualche appiglio per una critica. Sono partito dai dati che tutti conosciamo: primi in Italia per la valutazione Anvur (agenzia per la valutazione dell’università e della ricerca, ndr), dipartimento di eccellenza, rapporto con il territorio intenso perché richiesto ed atteso. Economia è tra i dipartimenti che più offrono in termini di trasferimento tecnologico: più che di terza missione, si tratta davvero di una guida strategica. Ma dovendo cercare qualche pecca» continua il rettore, «sono andato a controllare i numeri. Quelli delle iscrizioni li conosciamo, perché sono programmati: 520 posti per la triennale, 215 per la magistrale».


«Ma c’è un numero che non mi aspettavo aggiunge: nelle lauree magistrali» aggiunge «il 19% degli studenti sono stranieri. All’inizio del mio mandato in tutto l’ateneo la percentuale di stranieri era dell’1%, e mi sono dato come obiettivo di raggiungere il 10. Qui siamo al 19%, una percentuale altissima. La facoltà di Economia, a Padova, nasceva come una grande sfida, con una forte concorrenza sul territorio sia pubblica che privata. Oggi quella scommessa non è vinta, ma stravinta».

Il professor Giulio Cainelli, direttore del dipartimento, ha sottolineato come la celebrazione dei trent’anni sia l’occasione per ricordare che «la comunità non è fatta solo di organigramma, strategie e obiettivi da raggiungere. È anche un luogo dove si vivono emozioni, si accumulano ricordi e affetti. Al centro del nostro incontro» dice Cainelli «c’è questa dimensione, che è altrettanto importante. Il dipartimento nasce nel 1989 e mette insieme economisti e aziendalisti da diverse facoltà, con competenze e background diversi. Persone che sono in grado di integrare linguaggi diversi, dell’economia politica e dell’economia aziendale. E questa è specificità è, a livello nazionale e forse anche internazionale, il marchio distintivo del dipartimento». Sono poi intervenuti il professor Andrea Vinelli (presidente dell’associazione Alumni), e Cosimo Accoto del Mit di Boston, che ha stupito il pubblico con le conquiste dell’intelligenza artificiale. Infine la tavola rotonda coordinata dal direttore del mattino di Padova Paolo Possamai e i laureati dell’università, «alberi» come li ha definiti Possamai «piantati dai docenti della facoltà». I laureati intervenuti sono: Chiara Gallana, Elisa Gallo, Ilaria Rubinetti, Gianluca Segato, Daniela Bottega, Eva Gallocchio, Catalina Panfili, Laura Tognazzo e Maximiliano Lallana. —


 

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