Educatrice cieca bocciata dalla Regione: «Porto l'assessore al Tar»

PADOVA. Non ha paura di andare fino in fondo perchè – sostiene – «il vero cieco in questo caso non sono io». Lorenza Vettor è l'educatrice che, sostenuta dalla fondazione Opera Immacolata Concezione (Oic), ha portato davanti al Tar l'assessore regionale ai Servizi Sociali, Remo Sernagiotto. Lei, non vedente dalla nascita, una laurea in Giurisprudenza in tasca e un curriculum fitto di corsi dedicati all'educazione nella disabilità, ha chiesto uno strappo alla burocrazia: vuole essere assunta come educatrice all'interno del Civitas Vitae, struttura Oic presieduta da Angelo Ferro, che l'ha conosciuta un anno fa: sostiene di non esagerare quando la definisce il «pezzo da novanta» dei suoi educatori. Dopo il periodo di prova si è posto il problema della sua assunzione, che rientra nei rigidi schemi imposti dalla legge regionale.
La sua domanda si è scontrata contro il «niet» di Remo Sernagiotto: Lorenza Vettor non ha i titoli per divenire educatrice, è laureata in Legge e non in Scienze dell'educazione. Lorenza, 43 anni, trevigiana, si è data per sconfitta? Nemmeno per idea. Ha presentato ricorso (a fianco dell'Oic) al Tar perché la sua competenza ed esperienza «valgano di più di un pezzo di carta».
«Qui all'Oic ne abbiamo fatto una questione di principio – spiega - spesso chi sembra avere una marcia in meno in realtà ne nasconde qualcuna in più». Ieri mattina Lorenza Vettor, relatore al convegno sulla Biodiversità andato in scena all'auditorium Pontello, non ha esitato a far indossare ai presenti una mascherina per far sì che tutti, anche solo per dieci minuti, fossero privati della vista: «Ora siamo tutti sullo stesso piano – ha affermato – al posto di sguardi, solo suoni e rumori». Un modello educativo che utilizza anche con i «suoi» anziani: «Quando un ospite dell'Oic si rattrista per la sua condizione di disabilità acquisita, sorrido e gli chiedo che dovrei dire io, che non vedo nulla da quando sono nata. Credo che il mio stato di non vedente faccia capire che con la disabilità non solo si può convivere, ma si può sconfiggere. E' per questo motivo che Angelo Ferro mi ha voluto nella sua squadra».
L'Oic sta facendo di tutto per riuscire a tenere Lorenza con sé: «Non voglio essere polemica nei confronti di Sernagiotto. Dico solo una cosa: i bandi europei valutano in primo luogo esperienza e competenza, non solo il titolo di studio specifico. Pare che a molti politici piaccia sentirsi membri della comunità internazionale solo quando fa comodo. Dalla Regione c'è stata una levata di scudi nei miei confronti: peccato che nessuno mi abbia mai visto, nè tanto meno abbia mai valutato i risultati che raggiungo come educatore».
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