Elisa uccisa da una società sorda

MONTAGNANA. «Il tamburo ricorda il cuore, il cuore che vuole pulsare e godersi la vita»: ci hanno pensato queste parole di don Lorenzo Mischiati, e la musica hardcore poi fuori dalla chiesa, a ricordare ieri la vita e le passioni di Elisa Peria, la mamma di 24 anni morta sabato scorsa in un incidente stradale, schiantata contro un platano sulla Sp 90 mentre era al volante della sua Toyota Yaris. L’addio a Elisa, fidanzata con Michele Zanovello e mamma di una bimba di appena due anni, è stato dato nella chiesa di Borgo San Marco, che a stento ha contenuto le decine di familiari (erano presenti papà Marco e mamma Emanuela), amici e conoscenti. C’erano anche il sindaco Loredana Borghesan e l’assessore alle Politiche giovanili Matteo Mantoan. «Pensiamo a Elisa come a un segno di vita» ha esordito don Lorenzo «Pensiamo alla vita che ha dato alla sua bimba e a quella che ha regalato ad altre persone con la donazione dei suoi organi». L’omelia del sacerdote è stato soprattutto un monito e uno sprone ai tanti giovani presenti: «Elisa è morta mentre correva al lavoro, per guadagnare quel poco che serviva per dare un minimo di futuro alla sua famiglia e alla sua bimba. È morta perché stava correndo? È morta per colpa di un platano? No, è morta per il cuore duro di questo mondo che vi sfrutta, che non riesce a rivelare appieno le bellezze e le risorse che voi giovani avete dentro». L’attacco alla società di don Lorenzo è stato sferzante: «La società vi illude e poi vi sfrutta. Elisa è morta perché questa società china il capo davanti a voi giovani. Quando capiremo che invece dobbiamo ascoltarvi? Esattamente come faremo fuori, con l’ascolto della vostra musica. Quel tamburo che tanto caratterizza il vostro hardcore sia simbolo anche di ribellione e di tumulto verso questa società». Al termine della cerimonia funebre, infatti, gli amici hanno voluto far risuonare un brano di musica hardcore, il genere che tanto amava Elisa. L’uscita del feretro, quindi, è stata accompagnata da una versione ritmata di “Zombie” dei Cranberries. Contemporaneamente alcuni palloncini sono stati liberati nel cielo dagli stessi amici della ventiquattrenne, ad esprimere la tensione verso il cielo che da qualche giorno ospita la giovane madre. Durante la messa il parroco aveva inoltre ricordato la bimba che ora non ha più una mamma: «Mi rivolgo alle amiche e donne presenti in chiesa: diventate le madri di questa bambina, come se fosse vostra figlia. Il cuore di voi donne è grande e sa fare miracoli. Questa famiglia ne ha bisogno».
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