Emergenza abitativa, trova la sua casa occupata da quattro romeni

CAMPO SAN MARTINO. Occupano una casa abusivamente, i carabinieri si appostano e li beccano in flagrante, ma poi il magistrato li rilascia “per presunto disagio sociale”. E il proprietario sbotta: «Siamo all’assurdo. E il mio diritto di proprietà? E tutte le spese di cui mi dovrò far carico per le pulizie?».
L’emergenza abitativa – dopo le vicende di Padova – esplode anche in provincia, nell’Alta Padovana. Del resto, chi ha bisogno di un tetto si arrangia come può: per chi ha freddo e non ha un posto dove dormire la legalità diventa un dettaglio.
Nel conflitto ci sono due contendenti: da una parte quattro cittadini romeni, tre uomini e una donna, che hanno approfittato dell’assenza dei padroni di casa per trovare un giaciglio confortevole in cui rimanere al caldo e dormire serenamente; dall’altra c’è Nicola Mazzonetto, 56 anni, che vive con la famiglia a Piove di Sacco.
A Marsango di Campo San Martino, in via Busiago, si trova la villa che uno zio paterno ha lasciato in eredità alle figlie. Una casa arredata, abitabile, con tutti gli allacciamenti, luce e gas. Una casa che non viene frequentata spesso, dal momento che una delle figlie vive con la famiglia a Piove, mentre l’altra al momento è impegnata con gli studi all’università di Seul, in Corea del Sud. La scoperta degli occupanti abusivi è stata fatta giovedì sera: «Sono stato avvisato», racconta Mazzonetto, «mi hanno riferito che gli scuri erano aperti. Ho chiamato subito il 112, mi sono recato sul posto e verso sera, saranno state le 18, insieme ai carabinieri di Piazzola sul Brenta, siamo entrati. Il portone del garage e una finestra erano stati divelti, quindi abbiamo capito che qualcuno era entrato. Subito ci siamo accorti che, sparsi, in cucina, c’erano alimenti, e poi scarpe e vestiti. Abbiamo persino trovato i due letti matrimoniali con delle coperte, ed erano cose che non avevamo sistemato noi». Insomma, qualcuno aveva portato le proprie cose per viverci dentro. «Avevano acceso termosifone e caminetto, recuperando dal giardino la legna da ardere. Non c’era però anima viva all’interno, ma lo stato delle stanze parlava da solo, era decisamente eloquente». A quel punto i carabinieri hanno disseminato alcuni punti di riferimento in casa, per capire se qualcuno sarebbe poi entrato: una porta semichiusa, una finestra accostata. E il proprietario è rimasto a vegliare: «Mi sono fatto tre notti in bianco per dare un volto ai miei “ospiti”». Ma non si è accorto di nulla. «Sabato mattina, alle 7.30, abbiamo notato che c’erano nuovi generi alimentari, il cestino della spazzatura svuotato, e pure qualche bottiglia di alcol».

Gli occupanti abusivi erano tornati. «La notte tra sabato e domenica, alle 23.30, sono rientrati i carabinieri e li hanno colti in flagranza. Erano quattro, tre uomini e una donna, tra i 25 e i 30 anni, rumeni; avevano parcheggiato l’auto nel garage e si erano accaparrati un terzo letto. Quando le forze dell’ordine sono entrate stavano bevendo un drink e fumando». Gli uomini della Compagnia di Cittadella sono intervenuti con tre pattuglie e otto militari. «Li hanno accompagnati fuori», continua Mazzonetto. «Sono andato in caserma, quella notte, e sono rimasto fino all’alba per chiudere tutte le pratiche; alla fine li ho denunciati per furto di acqua e gas – in due giorni hanno consumato 48 metri cubi di gas – e per occupazione abusiva di abitazione privata».
Ma la vicenda ha lasciato Mazzonetto con l’amaro in bocca: «Il magistrato di turno ha pensato bene che per presunto disagio sociale i quattro venissero rilasciati subito. Sconfortante, davvero: per giorni la nostra casa è stata usata da sconosciuti: come viene quantificato il mio disagio sociale? E come viene tutelato il mio diritto di proprietà privata? Siamo all’assurdo, al punto che mi è stato consigliato di sistemare in un sacchetto il loro cibo e lasciarlo fuori, per evitare che lo rivendicassero. Ora dovrò far pulire l’abitazione, sostenendo costi che nessuno mi risarcirà».
Bitonci: "Contro occupazioni una squadra speciale". Una squadra speciale composta da agenti di polizia locale e "ranger privati": è la decisione del sindaco di Padova Massimo Bitonci che vuole creare una "task force" contro le occupazioni di case. Ecco il suo annuncio con un post su Facebook.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova