Eredita un vaglia postale non riesce a incassarlo Il titolo è stato clonato

La scoperta quando ha cercato di ottenere i 38.800 euro A intascare il denaro uno sconosciuto: è stato denunciato 
25/05/2011 Roma, una mattina all'ufficio postale. Nella foto l'erogatore di eliminacoda
25/05/2011 Roma, una mattina all'ufficio postale. Nella foto l'erogatore di eliminacoda



Nasconde un mistero che gli inquirenti stanno ancora tentando di risolvere il caso del vaglia postale clonato che ha lasciato una padovana con l’amaro in bocca e decine di migliaia di euro in meno nel conto corrente. La donna, cinquantacinquenne residente in città, nelle scorse settimane si è rivolta ai carabinieri di Selvazzano per venire a capo di una questione che si trascinava da mesi. Fulcro dell’annosa vicenda è stato un vecchio vaglia postale, ricevuto in eredità dopo la morte di un parente nel 2017. Un cedolino del valore di 38. 800 euro che la donna aveva inizialmente deciso di conservare, scegliendo solo dopo qualche tempo di incassarlo.

Il primo appuntamento all’ufficio postale si era rivelato infruttuoso perché, a causa di un problema di non meglio specificata natura, non era stato possibile stornare la somma sul conto personale della padovana.

Pensando a un disguido momentaneo la donna ci ha riprovato più volte, sempre con lo stesso risultato. Solo dopo vari tentativi ha scoperto l’incredibile motivo dell’inghippo: il vaglia era già stato incassato due anni prima, poche settimane dopo che lei ne era entrata in possesso. A intascare la cifra risultava essere M. L. , un trentaseienne napoletano residente nel comune di Villaricca, che l’aveva incassato in una banca veronese. Dettaglio non trascurabile, la cinquantacinquenne non aveva idea di chi fosse il campano, né tantomeno il vaglia postale era mai uscito da casa sua. Grazie a una serie di accertamenti curati dai carabinieri e incrociando i dati messi a disposizione da Poste Italiane, è emerso che il cedolino era stato clonato.

Gli inquirenti sono risaliti a M. L., rintracciato e denunciato sabato per truffa, ma resta da capire chi e come abbia carpito gli estremi del documento e lo abbia clonato. La clonazione, infatti, è possibile anche senza avere a disposizione il vaglia originale, ma è necessario disporre di tutti i dati che vi sono riportati. A sollevare i maggiori sospetti è la coincidenza dei tempi tra il momento in cui la donna ne è entrata in possesso e il momento dell’incasso, ma per il momento resta da accertare se l’artefice della clonazione sia lo stesso uomo che è poi riuscito ad accaparrarsi il gruzzolo. —

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