«Ero con mia moglie, è stato terribile»

Lo strazio del papà del piccolo deceduto poche ore dopo la nascita. La famiglia presenterà un esposto in Procura
Di Elena Livieri

PIOVE DI SACCO. «Non doveva finire così, era il bimbo che avevamo tanto desiderato: abbiamo perso lui e ho rischiato di perdere anche mia moglie. Se qualcuno ha sbagliato dovrà risponderne»: la voce è bassa e insicura, soffocata dal dolore. Edoardo Lupi, 25 anni, esattamente sette giorni fa ha visto morire il suo bimbo appena nato, deceduto dopo le gravissime complicazioni sopravvenute durante il parto della moglie Serena Rampazzo, di un anno più giovane di lui.

Il sogno diventa incubo. «Ero in sala parto con Serena, ho assistito alle prime fasi del travaglio, ho sentito il clima farsi teso e pesante quando si sono verificati i primi problemi» racconta Edoardo, «mia moglie era disperata, il mondo ci stava crollando addosso ed eravamo impotenti, sono stati momenti drammatici che non potremo mai dimenticare. Ha rischiato di morire anche lei, siamo distrutti». Marito e moglie, vicentino lui e piovese lei, si sono conosciuti all’università di Padova. Innamorati e sposati. Giovanni, questo il nome scelto per il bimbo che hanno perso, doveva essere il coronamento del loro sogno di vita insieme. La stanzetta per il bimbo nella loro casa di Sant’Angelo di Piove era già pronta. Ora, al posto di biberon e giocattoli, ci saranno scartoffie e grigie aule di tribunale nel futuro della coppia. «Abbiamo già dato mandato al nostro legale di fiducia di presentare un esposto alla Procura di Padova affinchè vengano individuate eventuali responsabilità» e così Edoardo Lupi, sopraffatto dal suo dramma, chiude la conversazione.

Esposto dei genitori. «Ho ricevuto uno straziante memoriale scritto da Edoardo e Serena» sottolinea l’avvocato Vincenzo Trommaco, «entro la prossima settimana formalizzerò la denuncia, ovviamente per ora contro ignoti. Non si vuole dare per scontato che vi siano responsabilità, nè puntare il dito contro alcuno, tuttavia in un caso drammatico come questo è doveroso far luce su quanto accaduto. Per questo» insiste il legale della famiglia, «ci rivolgiamo all’autorità giudiziaria. Io per ora so quello che ho letto nel memoriale, dal quale emergerebbero delle lacune gravi nei momenti critici del parto. Esigiamo un accertamento pieno dei fatti».

Le indagini della Procura. Ieri mattina sul corpicino del bimbo è stata eseguita l’autopsia, su disposizione del pubblico ministero Vartan Giacomelli, di turno martedì sera quando l’Usl 16 ha fatto la prima comunicazione telefonica in Procura sulle complicazioni verificatesi durante il parto e tali da imporre il trasferimento del neonato, in gravissime condizioni, dall’ospedale di Piove di Sacco al policlinico di Padova, dove è morto il mattino seguente. Dell’esame è stato incaricato un professionista dell’Istituto di medicina legale di Verona. Al momento non vi sono iscritti nel registro degli indagati.

Le reazioni politiche. Quanto verificatosi nel reparto di Ostetricia all’Immacolata Concezione di Piove di Sacco ha convinto l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto a istituire una commissione di inchiesta su tutti i punti nascita in Veneto sotto la soglia dei mille parti annui. La stessa direzione dell’Usl 16 ha avviato un’indagine interna.

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