Esercizi di pilates in mezzo agli abiti da sposa

Il titolare dell'atelier che confeziona gli abiti nuziali offre al personale il corso a inizio giornata: «Fa bene e si lavora meglio»
Este (PD), 29 novembre 2017. Seduta di yoga per dipendenti atelier "Sposa d'Este". Nella foto: i dipendenti seguono l'insegnante.
Este (PD), 29 novembre 2017. Seduta di yoga per dipendenti atelier "Sposa d'Este". Nella foto: i dipendenti seguono l'insegnante.

ESTE. Il welfare aziendale? Passa anche attraverso un’ora di pilates. Ne è convinto Paolo Pietrogrande, titolare dell’atelier “Sposa d’Este”, in pieno centro storico atestino: dallo scorso autunno, una volta alla settimana, Pietrogrande offre a tutti i suoi dipendenti e collaboratori un’ora di pilates. Il motivo? Più d’uno: per cominciare meglio la giornata lavorativa, per incrementare le occasioni di benessere dei suoi dipendenti, per agevolare la coesione e i rapporti tra colleghi. «Tutto è nato quasi per scherzo» confessa l’imprenditore «Mia moglie Marilena pratica pilates da tempo e mi ha sempre decantato i benefici di questa attività. Ho pensato: perché non proporla anche in un ambiente di lavoro come il nostro? ». E così è stato.

Ogni mercoledì, dalle 8.30 alle 9.30, nell’atelier di via Massimo d’Azeglio arriva Vera Pietrogrande, istruttrice di pilates dell’associazione La Maison di Este. I dieci dipendenti e collaboratori di “Sposa d’Este” si sistemano nell’incantevole sala espositiva all’ultimo piano del palazzo dei Pietrogrande e si lasciano andare ad esercizi di postura, di controllo del corpo, di respirazione e concentrazione. L’atmosfera è unica: il contorno degli abiti da sposa e il bianco della sala rende la pratica ancor più rilassante e armoniosa. Il servizio, ovviamente, è offerto ai dipendenti e avviene in orario di lavoro.

«Non invento nulla di nuovo e sicuramente non offro servizi clamorosi, ma è comunque un passo importante verso chi lavora con noi» sottolinea Pietrogrande «Riteniamo fondamentale puntare sulla persona, che si tratti di un lavoratore o di un cliente. Da qualche tempo, ad esempio, abbiamo smesso di distribuire solamente cataloghi ai novelli sposi che entrano in negozio o che si avvicinano alla nostra realtà. Li abbiamo sostituiti con dei libri usati». I titolari dell’atelier ne hanno acquistati a scatoloni e li donano ai futuri clienti, sia a quelli che entrano in negozio sia a chi incontrano nelle fiere di settore: «Ogni libro ha una storia e ogni coppia arriva con una storia alle spalle e una da costruire. Pensiamo che l’intreccio di queste due cose possa produrre emozioni importanti, per cui abbiamo deciso di rendere meno “commerciale” il nostro approccio alla clientela. Il prossimo passo sarà raccogliere le storie degli sposi e pubblicarle in una sorta di libro dei racconti».
 

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