Esplosione nel laboratorio di chimica a Padova, ricercatrice ferita perde un dente

 È successo al dipartimento di via Marzolo. Sul posto vigili del fuoco e Spisal. Accertamenti in corso

Alice Ferretti

PADOVA. Stava conducendo un esperimento con l’azoto liquido in quella che nel gergo degli scienziati si chiama “drybox”, quando la scatola è improvvisamente esplosa provocandole delle ferite al volto e facendole perdere un dente.

L’incidente

È successo giovedì alle 13.40, in un laboratorio all’interno del Dipartimento di Chimica di via Marzolo, al Portello. Vittima dell’incidente sul lavoro una ricercatrice di 32 anni. La donna stava facendo un esperimento con dell’azoto liquido all’interno di un’apposita scatola, protetta sulla parte superiore da uno strato di plexiglass. Il materiale trasparente e soprattutto resistente fa parte di un sistema di sicurezza che serve proprio a limitare i danni nel caso si verificassero improvvise esplosioni. Quando infatti si maneggiano alcune particolari sostanze il rischio c’è ed è impossibile da scongiurare al cento per cento.

Ed è proprio grazie alla presenza del plexiglass che   i danni sono stati tutto sommato ridotti. La ricercatrice era seduta e china sulla scatola del suo esperimento quando si è scatenata una reazione chimica che ha dato vita all’esplosione. Impossibile per la 32enne fare in tempo a spostarsi. Tutto è avvenuto in pochi secondi. Lo scoppio, che ha fatto in parte saltare il plexiglass, ha travolto la ricercatrice. Con lei nel laboratorio c’era anche una collega che non ha riportato ferite e che ha subito soccorso la 32enne. Paura a parte, fortunatamente non ci sono state conseguenze gravi. La ricercatrice ferita è stata curata al Pronto soccorso dell’Azienda Ospedale Università di Padova e probabilmente nei prossimi giorni avrà bisogno di un dentista che le ricostruisca il dente perso.

Al Dipartimento di Chimica di via Marzolo subito dopo l’accaduto sono arrivati i vigili del fuoco per accertarsi che non ci fosse il rischio di ulteriori esplosioni vista la presenza dell’azoto. E per fortuna così non è stato. I locali del laboratorio, che hanno subito danni a una vetrata e una controfinestra, sono stati messi in sicurezza. Sul posto sono intervenuti anche i tecnici dello Spisal. Seppur fortunatamente contenuto si è pur sempre trattato di un’incidente sul lavoro.

L’Università

«Il mio primo pensiero va alla ricercatrice rimasta ferita: le auguro una pronta guarigione, la aspettiamo presto», dice la rettrice Daniela Mapelli. «Quanto accaduto nel laboratorio di ricerca, frequentato quindi da personale altamente formato e qualificato, è già al centro degli accertamenti e verifiche previste dagli stringenti protocolli dell’Università di Padova in materia di sicurezza, in collaborazione con le autorità preposte».

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