Esposto contro la clinica oculistica «in sala operatoria un chirurgo esterno»

Veleni e denunce, medici contro medici. Accuse pesanti, che questa volta hanno come sfondo la Clinica oculistica dell'azienda ospedaliera. Mario Angi, oculista di via Giustiniani, ha preso carta e...
CARRAI - CONF STAMPA SU ONCOLOGIA OCOLUSTICA - EDOARDO MIDENA CARRAI - CONF STAMPA SU ONCOLOGIA OCOLUSTICA
CARRAI - CONF STAMPA SU ONCOLOGIA OCOLUSTICA - EDOARDO MIDENA CARRAI - CONF STAMPA SU ONCOLOGIA OCOLUSTICA

Veleni e denunce, medici contro medici. Accuse pesanti, che questa volta hanno come sfondo la Clinica oculistica dell'azienda ospedaliera.

Mario Angi, oculista di via Giustiniani, ha preso carta e penna ed inviato una lettera alle direzioni sanitaria e generale, in cui accusa il proprio primario, Edoardo Midena (nella foto), di permettere l'accesso alla sala operatoria ad un chirurgo esterno, che non dipende dall'azienda ospedaliera. Il medico in questione porta pure un cognome “blasonato”: è il figlio dell'ex primario della Clinica ora diretta da Midena, Cesare Bisantis.

A pochi giorni dalla scadenza del mandato del manager Adriano Cestrone, nelle pieghe universitarie della sanità padovana si riaccende la miccia della discordia. Il direttore generale a fronte della missiva, che tra l’altro è ben circostanziata, undici giorni fa ha girato come di consueto la segnalazione alla Procura della Repubblica. Edoardo Midena, dal canto proprio, soffre a veder infangato il buon nome della Clinica oculistica: “Nulla è stato fatto contro le regole, l'ingresso in sala operatoria è normato da specifici contratti, che noi abbiamo posto in essere in modo regolare”. Midena non nasconde che all'interno della Clinica serpeggino veleni più o meno celati. Ora attende che la magistratura svolga le indagini di rito, mentre, d'altro canto, si apre anche il fronte amministrativo: Adriano Cestrone e Rupolo dovranno però attendere l'esito delle verifiche svolte dai carabinieri del Nas sui registri operatori prima di muovere accuse e sottoporle al comitato dei garanti.

Mappare la provenienza dei pazienti operati in Clinica oculistica, verificare che ai nomi iscritti nei registri operatori corrispondano effettivamente i volti dei chirurghi presenti in sala operatoria. Con ogni probabilità sarà il prossimo direttore generale a dover prendere poi una decisione sulla base dell’esito delle indagini dei carabinieri. (fa.p.)

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