Si ruba di tutto, anche il defibrillatore in piazza
L’apparecchio era in una teca pubblica in piazza Maggiore, accanto al municipio di Este. L’autore del furto è ancora ignoto

Il furto è ormai parecchio datato, ma l’indignazione – si sa – non ha scadenza. Spulciando nell’albo pretorio del Comune di Este, emergono alcune determine pubblicate proprio in questi giorni che certificano alcuni danni al patrimonio pubblico e la successiva richiesta di risarcimento alla compagnia assicuratrice dell’ente.
Uno di questi, in particolare, salta all’occhio, non tanto per il valore quanto per il peso dell’episodio. Si fa infatti riferimento a quanto avvenuto lo scorso 20 novembre in piazza Maggiore.
Qualcuno, probabilmente nelle ore notture, ha aperto la teca che ospita da qualche anno un defibrillatore e ha rimosso l’apparecchio indisturbato. Nessuna telecamera a riprendere il ladro, nessun testimone ad assistere alla scena.
Della mancanza si sono accorti alcuni passanti, che hanno fatto denuncia alla polizia locale: denuncia, poi, passata in mano alla Procura.
«Purtroppo l’autore del furto non ha un volto e un nome», commenta Giacomo Sinigaglia, comandante dei vigili atestini. «Va ribadita la gravità del gesto: questo non è solamente un furto, ma è il furto di un dispositivo salvavita. E se in quella notte o nelle ore successive fosse stato necessario l’utilizzo del defibrillatore per salvare una vita?».
Una possibile vita salvata vale veramente meno di 500 euro, costo dell’apparecchio che ora perlomeno sarà risarcito dalla compagnia assicuratrice?
Il Dae in questione (acronimo che sta per defibrillatore automatico esterno era uno dei sei installati nel 2019 in un progetto che aveva come obiettivo quello di far diventare Este un Comune “cardio-protetto”.
Quello rubato, in particolare, era stato donato dalla gelateria Vaniglia e Cioccolato ed era posizionato in una teca accanto all’ingresso del municipio. Gli altri erano previsti ad esempio in piazza Guariento, quindi a Deserto, in via Brunelli e a Schiavonia, vicino al campo sportivo.
Tra le determine spicca un’altra razzia toccata al patrimonio comunale, quella consumata sempre a novembre nel cimitero di Motta: erano state rubate circa sessante borchie in rame, con conseguente distacco e danneggiamento di diversi loculi. Il danno era stato di quasi 5 mila euro, anche questo recuperato grazie all’assicurazione dell’ente comunale.
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