Este piange Francesca Verdolin domatrice di leoni e “mamma” degli orsi che vissero ai giardini

L’anziana, 85 anni, è morta martedì con il virus in ospedale a Padova. È stata convinta antifascista, era militante di Rifondazione Comunista 
Francesca Verdolin impegnata con un orso al circo e in una immagine recente
Francesca Verdolin impegnata con un orso al circo e in una immagine recente

ESTE. Francesca la domatrice di leoni. Francesca la mamma degli orsi. Francesca l’antifascista per antonomasia. Un nome, tante storie. Francesca Verdolin, 85 anni di Este, si è spenta in ospedale a Padova, dove era ricoverata da inizio gennaio per il contagio da Covid-19. Il virus ha messo fine a una vita che quasi ricorda la trama di “Big Fish” di Tim Burton, film che non a caso ha come sottotitolo “Le storie di una vita incredibile”. E di storie incredibili Francesca ne ha vissute davvero tantissime.

A fine anni ’50 la donna lascia tutto per seguire un domatore circense danese, Svend Age Kristensen. A Este è un mezzo scandalo: una donna, borghese, figlia del più noto macellaio cittadino (il negozio in via Cavour), che “fugge” in quel modo. Francesca da allora gira il mondo - arrivando fino in Brasile - e impara l’arte, lavorando con il marito per Orlando Orfei e per il Circo Medrano, due nomi storici dell’arte circense. Impara persino a domare tigri, orsi e leoni. Uno di questi azzanna alla gola il marito domatore durante un numero a Cecina: Francesca, a 32 anni, resta così sola con due figli, Karl e Liana.

Continua a lavorare nel circo, impara ad ammaestrare anche gli elefanti, e si sposa nuovamente: Giovanni Venturi, il nuovo marito, è un trombettista conosciuto sempre sotto il tendone. Nasce Luciano, il terzo figlio: quando compie 11 anni, Francesca e Luciano decidono di ritornare a vivere a Este.

Da allora la donna diventa protagonista della via cittadina e in particolare a Meggiaro: canta nel Coro San Filippo Neri, è attiva nell’associazione Riprogettare la Vita e soprattutto a inizio anni Duemila fonda l’associazione di partecipazione Este Nuova, di cui è anche presidente e che gestisce con l’amico Walter Pieressa: innumerevoli i progetti e i momenti di aggregazione e confronto portati avanti per il quartiere e per la città, così come le raccolte benefiche che assicurano tra le altre cose fondi agli ospedali di Betlemme.

Francesca non nasconde mai la sua indole politica: da donna emancipata da sempre, si proclama antifascista convinta, milita nella sezione locale di Rifondazione Comunista (si candida anche come consigliere comunale) ed è la “mamma” del centro sociale Ca’ Pesaro.

Ma c’è un altro capitolo di vita che concilia l’amore per Este e il suo passato circense: la donazione dei due orsi che, per oltre un decennio, hanno trovato accoglienza ai giardini del castello. Quegli orsi sono destinati al circo in cui lavorava all’epoca, a fine anni Settanta, in Brasile.

Devono arrivare dalla Danimarca, ma il viaggio verso il Sudamerica è un calvario: quando giungono a destinazione, il circo non ne ha più bisogno. E così Francesca li dona alla sua città. Trovano spazio in una gabbia allestita nella parte superiore del castello, divenendone principale attrazione. Nascono anche alcuni cuccioli, peraltro uno adottato dalla stessa Francesca. Ancora oggi, quegli orsi sono leggenda per gli atestini. Che, negli anni Ottanta, anche grazie alla nascita del movimento politico che si chiama proprio “Orsi” e per la crescente coscienza animalista che matura in quel tempo, chiedono e ottengono la liberazione degli animali in Trentino.

L’85enne è risultata positiva al Covid-19 a inizio gennaio: è rimasta ricoverata nella sub-intensiva dell’ospedale di Padova, dove è mancata l’altro pomeriggio. L’addio alla donna dalla vita straordinaria, che tanto ha dato alla città di Este, si terrà venerdì mattina alle 10 in chiesa a Meggiaro. —


 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova