«Esu nel segno della trasparenza»

L'ente ora punta ai fondi europei per mitigare i forti tagli regionali
L’ESU. La mensa universitaria Piovego gestita dall’azienda regionale per il diritto allo studio
L’ESU. La mensa universitaria Piovego gestita dall’azienda regionale per il diritto allo studio
 L'Esu (l'azienda regionale per il diritto allo studio universitario) punta tutto sulle residenze universitarie e sui fondi europei per mitigare i tagli regionali. Il neo commissario straordinario Rocco Bordin, che ha preso possesso del suo ufficio lo scorso 7 giugno, usa la parola «trasparenza» come passepartout: i bilanci in rete non sono abbastanza, l'Esu punta a rendere pubbliche le sue strategie d'azione.  Impegno apprezzato dalla squadra di tecnici e dalla stessa Università, prima collaboratrice dell'Ente, ma che tuttavia «non ferma la scure dei tagli regionali» scandisce Guido Scutari, prorettore con delega alla condizione studentesca e al diritto allo studio, nonché membro del Cda Esu di nomina universitaria.  Intanto, si contano già 900 mila euro in meno da Venezia e «questi tagli - aggiunge Scutari - sono non terminano qui. A rischio ci sono le borse di studio: l'anno prossimo non riusciremo a pagare tutti gli studenti che ne hanno diritto». Non ci sono numeri precisi, ma per il prorettore ci saranno alcuni studenti che, pur avendo diritto alla borsa di studio per reddito e merito, rimarranno fuori graduatoria per mancanza di fondi. «Inoltre - aggiunge il professore - oggi le residenze universitarie hanno bisogno di molti più servizi. Ad esempio la futura cittadella a Nord del Piovego, in fase finale di realizzazione, vanta stanze cablate, punti di aggregazione, palestra e biblioteche perché i ragazzi hanno tutte queste necessità».  Per la stessa ragione sono state ristrutturate «tutte le residenze universitarie padovane - precisa Stefano Ferrarese, direttore generale Esu -. Le ultime sono la Meneghetti (60 posti), dove sono stati impegnati 1,5 milioni di euro; la Colombo (200 posti), qui il finanziamento è stato di 2,5 milioni dall'Esu e 2 milioni di euro dallo Stato e i lavori sono in fase di assegnazione e, infine, la Carli (138 posti) dove abbiamo speso 1,5 milioni di euro e sarà consegnata entro dicembre». In tutto le residenze sono 16 per 1600 posti. Nel 2010-2011 i posti erano 1569, di cui 1000 in concorso, 567 riservati a tipologie particolari, 1272 le richieste e 883 gli idonei. La casa infatti è una delle voci più onerose di spesa: il bilancio presentato dall'Esu è di 22,8 milioni di euro, 17,9 milioni e rotti sono le spese liquide. Di queste il 40% arriva dalla regione, il 29% dagli studenti (mense e casa), il 20% dalle tasse e l'11% da altri proventi. Il tutto è così gestito: 46% per la ristorazione, 44% per la casa, 6% per le borse di studio, 2% orientamento e un altro 2% attività culturali. Non peserà gran chè il compenso del commissario Bordin (12 mila euro lordi all'anno). A fronte di un moderato compenso assicura «un nuovo staff che dovrà occuparsi di cercare tutti i bandi europei a cui possiamo partecipare; energia rinnovabile in tutte le case studentesche e un giorno (il venerdì) a disposizione degli studenti».

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