Evasione fiscale da otto milioni con le enciclopedie

In pochi anni sono riusciti ad evadere ben 8 milioni di euro, arricchendosi attraverso una truffa che sembrava perfetta. La guardia di finanza di Padova è arrivata al capolinea nell’indagine sulla...

In pochi anni sono riusciti ad evadere ben 8 milioni di euro, arricchendosi attraverso una truffa che sembrava perfetta. La guardia di finanza di Padova è arrivata al capolinea nell’indagine sulla mega-truffa realizzata dai vertici della società Master Line, con sede a Limena, che aveva portato in carcere sei persone all’alba dell’11 marzo 2008, accusate di associazione a delinquere finalizzata alla truffa nei confronti di circa una novantina di clienti e contraffazione di timbri postali. Nei guai finirono M.B. di Padova; R.Z. di Selvazzano; G.D.T. di Noventa Padovana; M.B. di Battaglia; C.C. di Campobasso e V.M. di Bastia di Rovolon.

In sostanza i responsabili dell’azienda attiravano i clienti in alberghi di lusso in tutta Italia e proponevano l’acquisto di enciclopedie che, essendo prodotti editoriali, godono di un’aliquota agevolata del 4%. In un clima di confusione, con musica ad alto volume, venditori e direttori di sala si alternavano di continuo nelle trattative di vendita, promettendo omaggi di cospicuo valore e pagamenti rateali di importi molto esigui e senza interessi, fino a condizionare ed a sopraffare psicologicamente la volontà dei potenziali acquirenti, al punto da indurli a sottoscrivere un contratto di acquisto.

Insieme alle enciclopedie però riuscivano a piazzare anche televisori e altri costosi elettrodomestici su cui sarebbe dovuta gravare l’Iva al 20%. Questo in via del tutto teorica, perché in realtà il 4% veniva praticato su tutto. In questo modo, in pochi anni, sono riusciti ad evadere ben 8 milioni di euro.

Grazie ai prezzi concorrenziali di circa 2.730 euro ad enciclopedia, sono riusciti ad estrogenare il mercato, collezionando circa 1.200 clienti in tutta Italia.

Dopo anni di accertamenti, verifiche e incrocio di dati, i finanzieri del colonnello Ivano Maccani e del capitano Luca Gelormino sono riusciti a ricostruire l’ammontare dell’evasione complessiva, scoprendo gli 8 milioni mai giunti nelle casse dello Stato. Per questo motivo, a tutti gli altri reati contestati ora si aggiunge anche quello di evasione fiscale. Proprio ieri in tribunale si è tenuta una nuova udienza del processo.

Enrico Ferro

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