Ex basi militari di Bagnoli e Monte Venda c’è ancora bisogno di bonificare l’amianto

IL REPORT
Bagnoli
Ancora amianto presente nelle ex basi dell’Aeronautica militare italiana che, fino a qualche anno fa, erano operative sul territorio tra Padova, San Siro e Teolo. È quanto risulta da un rapporto dell’Ufficio di programma “Comitato amianto” dell’Aeronautica firmato dal generale di brigata Maurizio Astoldi. Aeronautica impegnata, con il Ministero della Difesa, a completare il piano quinquennale 2014-2018 per la bonifica di tutte le infrastrutture, un totale di 138 interventi avviati nel 2014, di cui 101 (l’86,32%) conclusi il 31 marzo scorso.
Già messa a punto la bonifica nell’ex aeroporto militare a Padova in via Sorio dove sono stati rimossi pavimenti, pareti e coperture. Ormai non c’è più traccia del pericoloso metallo, molto utilizzato dal dopoguerra fino al 1992 quando è stato bandito dalla produzione industriale del nostro Paese.
Nell’ex base di San Siro a Bagnoli prima della chiusura, l’operazione di “pulizia” era stata quasi completata salvo poi essere annullata: l’intera base di lancio e metà dell’area logistica sono state acquisite dal Comune; l’altra metà della logistica è entrata nel patrimonio del Demanio che l’ha ceduta alla prefettura per la creazione dell’hub (il centro per i migranti). «Attualmente esiste solo una lastra di amianto di un metro per un metro e mezzo a copertura di un contatore», tranquillizza il sindaco Roberto Milan. «Su mia richiesta l’Ufficio tecnico, che aveva svolto un sopralluogo, ha confermato che non si richiedono interventi importanti. Prima di chiudere il sito, l’Aeronautica aveva provveduto alla bonifica, forse un po’ in fretta visto che nei magazzini sono state tolte le lastre in eternit e posizionate delle nuove coperture senza rifinitura con le malte».
I lavori più impegnativi dal punto di vista economico sono stati realizzati nell’ex base Nato del primo Roc nel Monte Venda, due chilometri di gallerie. Attiva dal 1952 fino al 1998, poi fino al 2008 dotata di un presidio esterno di militari nel teleposto, nodo di rilevamento del traffico aereo ora gestito a distanza con sistemi di alta tecnologia, l’ex base è stata al centro di un’inchiesta durata 12 anni e conclusa dai pm Francesco Tonon e Sergio Dini con una richiesta di rinvio a giudizio per alcuni vertici militari (nel novembre 2017 la condanna di un alto ufficiale e del Ministero per due militari morti a causa delle esposizioni al radon oltre i limiti). È stato speso un milione di euro per la bonifica anche dell’amianto presente nell’area del Venda. Tuttavia, come si legge nel rapporto dell’Aeronautica alla voce “Monte Venda”, «durante i lavori il comando locale ha segnalato nuove copiose esigenze da quantificare». Sempre in Veneto, nel Trevigiano, 750 mila euro sono stati investiti per la bonifica dell’aeroporto militare di Istrana, in particolare nelle canalizzazioni dell’impianto di riscaldamento: serviranno altri soldi per la rimozione del materiale contenente amianto. —
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