Ex cinema Concordi di Padova, c’è il permesso per ristrutturare: arriva un ristorante

Superato anche l’ultimo vincolo, tra 60 giorni via al cantiere. L’assessore Bressa: «Un altro vuoto urbano risanato»
La facciata dell’ex cinema-teatro Concordi in via San Martino e Solferino: è chiuso dal 2008
La facciata dell’ex cinema-teatro Concordi in via San Martino e Solferino: è chiuso dal 2008

PADOVA. Arriva il via libera per il cantiere all’ex cinema teatro Concordi, in via San Martino e Solferino. Il palazzo rientrava tra quelli tutelati nel Piano territoriale regionale di coordinamento, in quanto edificio novecentesco. Ma il vincolo è stato sbloccato da Venezia e ha permesso all’amministrazione comunale di rilasciare venerdì il permesso a costruire.

Entro la primavera del 2022 quindi non ci saranno più lamiere nella piazzetta davanti al palazzo di proprietà della famiglia Stimamiglio. Un luogo dove per ben 69 anni sono stati proiettati film e ospitati spettacoli teatrali, ma che presto ospiterà appartamenti di pregio e un ristorante di fascia medio-alta.

Chiuso dal 2008

Sono passati ormai 13 anni dall’ultimo spettacolo. Ovvero dal 2008, quando i conti hanno iniziato a non quadrare e i multisala a sterminare una alla volta le piccole realtà cinematografiche cittadine, costringendo quindi la famiglia Stimamiglio a chiudere la sala.

Dopo anni di tentativi di riapertura e di trattative con le varie amministrazioni, a giugno 2019 è arrivato il via libera dalla giunta Giordani per il cambio di destinazione d’uso in commerciale, residenziale e direzionale. Superato anche lo scoglio del vincolo, tra 60 giorni partiranno i lavori che dureranno circa un anno e trasformeranno completamente il Concordi.

L’ex cinema ospiterà un ristorante al piano terra (in corso ci sono per adesso un paio di trattative private per l’insediamento), con sedie e tavolini all’aperto, cinque appartamenti di lusso e un parcheggio da 14 posti auto a servizio delle abitazioni.

Niente supermercati

Un cantiere da 3, 5 milioni di euro sulle spalle degli investitori privati, che però non potrà includere un supermercato come inizialmente avevano sperato. I proprietari infatti avevano proposto di rilanciare la struttura sul modello dell’Anteo di Milano, con un multisala e un teatro gestito dalle compagnie padovane, oppure un nuovo supermarket. Per quest’ultimo però era già arrivato il “niet” da parte del sindaco Giordani e dall’assessore Antonio Bressa, mentre la prima opzione è risultata poi economicamente insostenibile.

Si è arrivati quindi a un compromesso, che comunque contribuirà a rigenerare un buco nero in pieno centro.

Rimane la facciata

Al piano terra un bar-ristorante con un grande sviluppo sui 710 metri quadrati ricavati dall’ampio spazio dell’ex sala cinematografica. E la possibilità ovviamente di sfruttare la piazzetta privata per i plateatici. Tra primo e secondo piano gli appartamenti che rimarranno in uso alla famiglia Stimamiglio, da distribuire sugli 820 metri quadrati a disposizione, e un terrazzo storico (con giardino) di più di 500 metri quadrati, che verrà utilizzato dal più fortunato degli eredi della storica famiglia, fondatori della Om (poi diventa Iveco) del settore dei veicoli commerciali e industriali, e poi della Stiferite, ditta di termoisolanti.

Resterà invariata invece la facciata: «Era un impegno che avevamo preso e ora finalmente anche l’ultimo ostacolo è stato superato – sottolinea l’assessore al commercio, Antonio Bressa – Perché quello di recuperare spazi urbani, come gli ex cinema, e sottrarli al degrado, è uno degli aspetti su cui stiamo lavorando di più». —

 

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