Ex Coni, il Comune cerca soci «Serve un grande investitore»

Dalla rinuncia del Petrarca Rugby arriveranno i 2,8 milioni del Bando Periferie Il disegno è ampio: «Mix di funzioni pubbliche e commerciali, magari in project»



«Vogliamo aprire una interlocuzione per mettere a confronto idee e progetti che possano sfruttare l’interesse di qualcuno a un progetto misto pubblico-privato». Parole criptiche quelle dell’assessore ai lavori pubblici Andrea Micalizzi sulla riqualificazione della palazzina ex Coni e di piazzale Azzurri d’Italia all’Arcella. Parole pesate e pensate per prospettare grandi progetti senza però scoprirsi troppo.

Tocca a noi dunque provare a tradurle in un linguaggio più comprensibile. È come se l’amministrazione mettesse su un tavolo una sua proprietà (la palazzina acquisita all’asta pochi mesi fa), una cubatura (cioè la potenzialità edificatoria) e anche un contributo in denaro (2,8 milioni provenienti dal Bando Periferie). Chi si siederà a questo tavolo? Manager “illuminati” con un progetto innovativo che mescoli funzioni pubbliche e commerciali.

«Non il banale supermercato con annesso centro civico, come si è visto negli anni passati in diversi rioni della città – precisa ancora Micalizzi – In altre città abbiamo avuto interventi ben più proficui da parte di privati o fondi di investimento, anche pubblici». Pensare al “CityLife” di Milano con i grattacieli disegnati dalle più grandi archistar mondiali è un tantinello ambizioso. Ma una via di mezzo si può trovare.

Il Petrarca rinuncia

La nuova progettualità su piazzale Azzurri d’Italia nasce da una rinuncia. Quella del Petrarca rugby al nuovo campus con foresteria nel centro sportivo di via Gozzano, alla Guizza.

Un progetto che era stato finanziato nel 2015 dal Bando Periferie per 2 milioni e 695 mila euro. Ma che necessitava di una compartecipazione impegnativa (nei termini di quasi un milione di euro) che la società sportiva non ha ritenuto conveniente fare.

Da qui la decisione, approvata martedì scorso in giunta, di chiedere al governo di spostare il finanziamento su un altro progetto, sempre in periferia: «Si può fare, non siamo il primo comune a chiederlo – precisa l’assessore all’avvocatura civica Diego Bonavina – Però ovviamente aspettiamo il via libera da Roma».

Il cuore dell’Arcella

La scelta è stata di spostare i soldi sulla palazzina ex Coni, all’Arcella. Su cui Palazzo Moroni investirà altri 117 mila euro per arrivare a mettere sul piatto 2 milioni e 812 mila euro di costo della ristrutturazione. Investimento “virtuale” che si concretizzerà nel momento in cui si troverà qualcuno che ne metterà molti di più per un progetto più ampio, che comprenda tutto il piazzale (inclusa l’area Valli che il Comune vorrebbe acquisire) per farne il cuore dell’Arcella. «Questi soldi sono una carta in più che possiamo giocarci in un’eventuale trattativa – spiega Micalizzi – Siamo aperti a tutte le proposte. Questa piazza può ospitare un centro culturale, sedi museali, ma anche sedi private che possono combinarsi e dare risorse per un intervento complessivo. Noi chiediamo solo un disegno coerente e criteri definiti».

Quali criteri? L’utilizzo della cubatura esistente (dunque la sostenibilità ambientale) e la concessione di spazi pubblici. «Non ci si può limitare ad avere uffici che chiudono alle 17. Ci deve essere vita anche la sera», aggiunge Bonavina.

Insomma per rilanciare l’Arcella si pensa a un grande investimento in project financing. Se si concretizzerà lo sapremo tra qualche mese. —

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