Ex Fusinato di Padova, verso il via al cantiere: sarà la sede della Scuola Galileiana

PADOVA. La riapertura della ex Casa dello studente Fusinato, in via Marzolo, si fa sempre più vicina. È in dirittura d’arrivo infatti la gara di appalto per l’assegnazione dei lavori di riqualificazione dello studentato, che diventerà sede e residenza della Scuola galileiana di studi superiori, il collegio d’eccellenza del Bo.
All’apertura delle buste, l’offerta migliore tra le 16 valutate dalla commissione è stata quella del Consorzio imprenditori edili, una società cooperativa di Modena, che dovrebbe quindi aggiudicarsi (dopo le verifiche di rito) un bando da 11,6 milioni di euro. Da notare che al bando ha partecipato una sola impresa padovana: la Intercantieri Vittadello di Limena.
Sede della scuola d’eccellenza
Entro pochi mesi quindi partiranno i lavori per rimettere in sesto una struttura dismessa e inutilizzata – salvo occupazioni – dal 2005, che potrebbe diventare il cuore di un vero e proprio campus universitario che oggi sorge in zona Portello, lungo le due sponde del Piovego. Il progetto per il nuovo studentato – per cui è prevista una spesa complessiva di 14, 5 milioni di euro tra spese aggiuntive e straordinarie – è ampio e ambizioso: l’intero complesso dell’ex casa dello studente verrà messo a nuovo, un edificio di sei piani e 6 mila metri quadri complessivi.
Di questi, circa la metà saranno dedicati agli alloggi per gli studenti, 187 posti letto; 600 metri quadri saranno destinati ai servizi didattici e culturali – aule studio, laboratori e altri luoghi comuni – e 400 per servizi ricreativi come sale musica e zone ristoro. Saranno presenti anche gli spazi amministrativi della Scuola galileiana, parcheggi e altri servizi tecnologici.
Come in tutte le opere infrastrutturali più recenti dell’ateneo, grande attenzione sarà data all’efficientamento energetico, implementato grazie a sistemi tecnologici all’avanguardia: sarà installato un sistema di domotica avanzata, che permetterà di controllare telematicamente tutti gli impianti presenti nell’edificio, e sarà realizzato un sistema di geotermia per il riscaldamento e il raffrescamento. È inoltre prevista la coibentazione integrale dell’edificio, per l’isolamento termoacustico, e la ventilazione nella copertura.
Un pezzo di storia universitaria
Un progetto al passo coi tempi, quindi, ma che cercherà di preservare e recuperare un pezzo di storia della città universitaria. La riqualificazione, infatti, dovrà valorizzare gli elementi di carattere architettonico più significativi per l’epoca in cui fu realizzati l’edificio, ovvero gli anni Venti del secolo scorso.
Anche per questo il progetto Fusinato si inserisce pienamente nell’insieme delle grandi operazioni di recupero infrastrutturale portate avanti dall’ateneo negli ultimi anni, dall’ex Geriatrico in via Beato Pellegrino, ora sede di uno dei poli universitari più all’avanguardia della città, all’ex caserma Piave, futura sede del campus di scienze sociali. —
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