Ex Grosoli, arrivano centro commerciale e opere pubbliche

Via ai lavori entro l’estate. Il progetto prevede anche parco di 80 mila mq, bacino di esondazione e abitazioni
Di Cristina Salvato

CADONEGHE. Dopo numerose revisioni e correzioni, venerdì è stato protocollato in Comune a Cadoneghe il progetto di riqualificazione dell’area ex Grosoli. Entro l’estate giù i capannoni abbandonati e in capo a un anno sorgerà il centro commerciale. Oltre allo spostamento del mercato settimanale, che non occuperà più via Gramsci e Castagnara. Queste le novità più importanti, previste dal grande progetto, che verrà realizzato per stralci. Andrà a definire il futuro dell’area centrale di Cadoneghe e la destinazione dell’area della lottizzazione di 186 mila metri quadrati denominata “Grosoli-PL4”. Una gran parte di questa è stata acquisita dal gruppo immobiliare Alì, che oltre ad avere comperato l’ex macello in disuso della Grosoli (74 mila metri quadrati), ne ha acquistati altri 30 mila da alcune delle decine di proprietari in cui è frammezzato il resto. Sarà questa porzione la prima a partire con la riqualificazione, dando priorità al centro commerciale e alle opere pubbliche.

«I proprietari hanno interesse a iniziare con la parte commerciale», spiega il sindaco Mirco Gastaldon «e l’accordo prevede che vengano abbattuti i capannoni diroccati entro l’estate. Poi, nel giro di un anno, dovrebbe sorgere l’ipermercato con annessi alcuni negozi più piccoli, su un’estensione di 7.500 metri quadrati. Sarà quindi un Alìper, con l’ingresso su via Marconi, dove ora si affaccia il grande portone chiuso dell’ex macello».

Circa il 40 per cento dell’area dovrebbe essere coperto da abitazioni, ma probabilmente, visto il blocco del mercato immobiliare, questi insediamenti partiranno più tardi: sono previsti 200 nuovi residenti, che potranno scegliere tra villette a schiera e quattro condomini di quattro piani. All’angolo tra via La Malfa e via Marconi sorgerà una “torre” rotonda di tre piani. «L’accordo prevede che, contestuali a questi lavori debbano partire anche le opere a interesse pubblico», aggiunge Gastaldon. «Ovvero l’area su cui spostare il mercato, il parco di 80 mila metri quadrati e il bacino di esondazione nella parte a nord, per evitare gli allagamenti».

Manca poi la definizione di un edificio a uso pubblico, che sarà stabilito in sede di convenzione tra il Comune e il gruppo immobiliare. Ora, un tecnico e un avvocato incaricati dal Comune vaglieranno la congruità del progetto, che sarà approvato dalla giunta, essendo previsto all’interno del Piano degli interventi annesso al Pati. Il Comune, oltre alla riqualificazione di un’area abbandonata da vent’anni, ricaverà sette milioni e mezzo di euro da investire in opere pubbliche.

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