Ex seminario e Casa Maggiolo Vozza chiede un polmone verde

SELVAZZANO
Sul futuro dell’area dell’ex seminario minore di Tencarola, passata dalle mani della Diocesi a quelle dell’Immobiliare Trifoglio di Bergamo, per 10,7 milioni di euro, la posizione del gruppo Selvazzano Civica è orientata verso la tutela ambientale. Un recupero virtuoso. «Sulle sorti di quella zona vediamo la possibilità di un piccolo polmone verde, che costituisca un tassello importante nella geografia di Padova Ovest e del costituendo Parco del Basso Isonzo, ma anche del fiume Bacchiglione con il quale il comune di Selvazzano vive in simbiosi», afferma il capogruppo Vincenzo Vozza.
Il gruppo, in questa fase in cui probabilmente l’accordo di programma del 2011 tra il Comune e il privato va rivisto, pone anche un’altra questione. Quella della Casa Maggiolo lungo la riva destra del Bacchiglione, per anni abitazione del fattore, ora all’interno del compendio ceduto alla Trifoglio.
«Siamo consapevoli che la nostra posizione sarà un fastidioso contrappeso all’elaborazione di un progetto comune, ma vogliamo portare la giunta a considerare l’opzione verde come la soluzione per quei quasi 400mila mq», aggiunge Vozza. «C’è un’altra questione urgente sulla quale la giunta dovrà dare conto ai cittadini. Cosa succederà a Villa Vendramin-Meneghini-Maggiolo, venduta alla Trifoglio? La Soprintendenza Archeologica ha specificato che il vincolo è esteso non solo all’edificio della metà del 700, ma anche alla strada rurale delle Munare lungo via S.Antonio. Come consigliere, operatore culturale e storico, sono preoccupato per la fine di quel manufatto venduto per 300mila euro. Mi chiedo: perché investire più di un milione di euro per l’acquisto di Villa Cesarotti, quando la giunta avrebbe potuto fare di Villa Vendramin-Meneghini-Maggiolo e dell’area circostante un polo culturale, di aggregazione sociale, sito museale della cultura agricola o del Bacchiglione, o un’oasi parco? Non vorremmo che, in futuro, questo pezzo di storia diventasse lo specchietto per le allodole con il quale i potentati dell’edilizia imporranno scelte e visioni alla nostra comunità, insostenibili dal punto di vista ambientale».––
Gianni Biasetto
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