Expo 2015, accusati di corruzione Baita e la Mantovani vengono assolti

Il Tribunale di Como nel filone del processo sul maxi appalto per la Piastra dei servizi di Expo 2015, l’esposizione universale svoltasi a Milano dall’1 maggio al 31 ottobre, azzera il reato di corruzione e fa uscire di scena la Mantovani e l’allora suo presidente Piergiorgio Baita. Rimane invece in piedi l’accusa di turbativa d’asta che è costata all’ex presidente di Coveco, Franco Morbiolo, due anni di carcere e, con l’aggiunta della rivelazione del segreto d’ufficio, tre anni di reclusione a Dario Comini, ex dipendente di Metropolitana Milanese.
sentenza
È questo il senso della sentenza di ieri dei giudici comaschi al termine del dibattimento con al centro un filone dell’inchiesta milanese (un rivolo ha sfiorato l’attuale sindaco di Milano, Giuseppe Sala) trasmesso per competenza nella cittadina lariana sull’appalto vinto dalla Mantovani. La società, assistita dagli avvocati Lodovico Mangiarotti e Michele Bencini e imputata in qualità di ente e citata come responsabile civile in relazione al reato di corruzione, è stata assolta, così come l’ingegnere Baita il quale si è visto cancellare dal collegio anche il reato di ricettazione (per entrambi con la formula «perché il fatto non sussiste») e quello di turbativa d’asta («per non aver commesso il fatto»). Coveco, il consorzio di cooperative venete (ora Kostruttiva) che faceva parte del raggruppamento di imprese vincitore del maxi appalto, imputata in qualità di ente in relazione alla corruzione e citata come responsabile civile in relazione alla ricettazione, è stata mandata assolta.
due condanne
Non così per l’allora suo numero uno, Morbiolo, e per l’ex dipendente di MM Comini. Quest’ultimo, scagionato dalla corruzione e dall’accesso abusivo a sistema informatico, è stato condannato a tre anni perché è stato ritenuto responsabile non solo per la turbativa d’asta ma anche per la rivelazione del segreto d’ufficio in quanto avrebbe passato informazioni riservate su una parte della gara che interessava a Morbiolo. Le motivazioni della sentenza saranno depositate in 90 giorni. —
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